(DIRE) Roma, 10 gen. - "Le persone con malattie croniche, come il diabete, problemi cardiaci e l'artrite, hanno tassi di occupazione più bassi, perché lasciano l'occupazione in precedenza o perché hanno maggiori difficoltà al reinserimento nel mercato del lavoro". È questa la fotografia che emerge dall'ultima survey dell'Organizzazione per la coesione e lo sviluppo economico (Ocse) sulla popolazione (tra 50 e 59 anni) di 14 paesi europei affetta da patologie croniche.
Rispetto a una percentuale di occupati media del 74%, le persone affette da patologie croniche riescono a trovare lavoro solo nel 70% dei casi se affette da una sola patologie. Una percentuale che scende però al 52% dei casi per coloro che sono affetti da 2 o più patologie croniche.
"Sono necessari maggiori sforzi - rimarca l'Ocse - per prevenire le malattie croniche tra la popolazione in età lavorativa e anche per integrare meglio le politiche di salute e lavoro per ridurre gli impatti negativi di questi problemi di salute".
I Paesi dove il fenomeno è meno presente sono quelli scandinavi, con Svezia e Danimarca in testa seguiti dalla Svizzera. I dati più negativi in Slovenia e Spagna. L'Italia si colloca di poco al di sotto della media Ocse. E' comunque evidente che su questi dati incide in ogni caso l'andamento generale dell'occupazione.
(Wel/ Dire)