(DIRE) Roma, 20 feb. - Un problema "delicato e difficile da gestire", per cui c'è bisogno di trovare soluzioni che possano mettere i medici nelle condizioni di "lavorare serenamente senza aver paura di ritrovarsi in situazioni complicate". Un tema, quello della certificazione della malattia, che mette allo stesso tavolo diversi protagonisti: gli Ordini dei medici, l'Inps e la politica, tutti alla ricerca di un accordo condiviso. A parlarne, in occasione della seconda giornata del focus sul tema organizzato dall'Omceo di Roma con il presidente Giuseppe Lavra e Cristina Patrizi, medico di Medicina generale e responsabile della Formazione ECM per l'Ordine, è la deputata del Pd, Vittoria d'Incecco, che come medico si è trovata "in varie occasioni ad avere dei disagi e delle criticità con la certificazione relativa ai brevi periodi, da uno a tre giorni, in cui ci si riferisce soprattutto ai sintomi e non alle diagnosi vere e proprie". Situazioni che molto spesso prestano il fianco al fenomeno dell'assenteismo.
Per evitare ciò, il Consiglio nazionale della Fnomceo che si è riunito nel dicembre scorso ha approvato un ordine del giorno in cui si chiede al presidente e al Comitato centrale della Federazione di attivarsi per arrivare al più presto alla revisione della legge Brunetta e all'autogiustificazione dei primi tre giorni di malattia. "Una proposta- spiega D'Incecco- che la Fnomceo porta avanti da tempo per colmare vuoti e incongruenze della normativa". Ma che ancora va discussa per trovare un punto di convergenza tra tutti i soggetti interpellati: "Non è detto, infatti, che possa essere la soluzione ideale per contrastare l'assenteismo, perché ogni atto è personale e bisognerebbe responsabilizzare i cittadini- conclude la deputata- verso un comportamento serio e ad attenersi a delle regole precise, pensando magari a delle premialità".
(Wel/ Dire)