(DIRE) Roma, 17 feb. - Un aiuto alla crisi umanitaria siriana con fondi e formazione del personale per l'assistenza sanitaria in un Paese che, secondo i dati Onu, è al collasso, con 11,5 milioni di persone che non hanno accesso alle cure sanitarie, delle quali il 60% bambini. La Fondazione Gemelli partecipa quale partner scientifico e sanitario al progetto 'Ospedali aperti' in Siria, ideato e sviluppato da Fondazione Avsi per volontà del nunzio apostolico, il cardinale Mario Zenari.
Il progetto è stato presentato a Roma al Policlinico Gemelli alla presenza del segretario generale della Fondazione Avsi, Giampaolo Silvestri, e in collegamento dalla Siria con il cardinale Zenari e il medico Joseph Fares, primario dell'ospedale italiano di Damasco. "In Siria muoiono più persone per assenza di cure sanitarie che per gli scontri a fuoco" ha detto Silvestri, che ha spiegato che i punti cardine del progetto sono "il rimborso agli ospedali per le prestazioni sanitarie, l'adeguamento tecnologico delle strutture e la formazione del personale sanitario".
L'intervento si svilupperà attraverso il sostegno a tre ospedali cattolici: l'ospedale Italiano e il St. Louis a Damasco, e l'ospedale St. Louis di Aleppo. Si stima che ad Aleppo siano 2,2 milioni le persone che non hanno accesso a cure sanitarie, mentre circa un milione a Damasco. Del resto in Siria il 58% degli ospedali e il 49% dei centri sanitari sono chiusi o parzialmente chiusi, ed è operativo solo il 45% del personale rispetto a prima della crisi.
"Si vedono atrocità indicibili in Siria- ha detto il cardinale Zenari- ma non bisogna dimenticare gli esempi eroici di umana compassione, di gente che ha perso la vita per aiutare il prossimo. Abbiamo ospedali cattolici in Siria che sono operanti da più di 100 anni, e aiutano ogni bisognoso".
Il contributo della Fondazione Gemelli sarà di 500mila euro in risorse finanziarie per il 2017 più 500mila euro di costi per la formazione. La fornitura gratuita delle prestazioni sarà garantita grazie a un basket found. Il progetto può essere infatti sostenuto con una donazione attraverso il sito della Fondazione Policlinico Gemelli o della Fondazione Avsi.
(Wel/ Dire)