(DIRE) Roma, 10 feb. - "Da parte della Commissione Giustizia della Camera ci sono delle perplessità e dubbi in merito alla legge sulla responsabilità professione in sanità che speravo fossero superati. Ma sono convinto che si troverà una soluzione". Così il responsabile Sanità del Pd e primo firmatario della legge sulla responsabilità degli operatori sanitari, Federico Gelli, intervistato dall'agenzia Dire in occasione del convegno 'Il diritto e la medicina legale. Il punto di equilibrio tra salute e sicurezza', organizzato all'Università Sapienza di Roma.
"In Commissione XII recepiamo i pareri delle altre Commissioni della Camera- ha proseguito Gelli- e licenziamo il provvedimento che va in Aula, iscritto a lunedì: nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio farò una relazione illustrativa della legge per poi andare ai voti nei giorni successivi martedì o mercoledì della prossima settimana".
Perché l'iter di questa legge sta trovando difficoltà? "Stiamo trattando argomenti molto complessi- ha risposto il responsabile sanità del Pd- dove il tema della giurisprudenza è andato in questi anni facendo una serie di scelte che hanno culturalmente allontanato sempre di più il problema dell'organizzazione sanitaria rispetto al diritto e al principio del giusto risarcimento del soggetto danneggiato. Questi due mondi si sono allontanati e oggi dobbiamo cercare di ricucire e recuperare questa distanza e diversità. Ma sono convinto che grazie a questa legge il prossimo futuro sarà sicuramente migliore per favorire gli operatori della sanità in condizioni di maggiore tutela e protezione, ma anche soprattutto i cittadini che potranno avere risarcimenti in tempi più rapidi e certi di quanto non sia avvenuto fino ad oggi".
Intanto, secondo Gelli, uno dei punti più importanti della legge riguarda il tema della prevenzione. "Nel nostro Paese da molti anni si parla di prevenzione- ha spiegato- ma nella sostanza è difficile argomentare soluzioni che riguardano questo tema. Nel mondo della sicurezza delle cure c'è una scuola che ha dettato importanti cambiamenti in molti Paesi occidentali che è quella del risk management, cioè dell'elaborazione attraverso i professionisti che operano nel settore di poter fare in modo che un evento sentinella o un potenziale rischio lo diventi a danno del paziente. Ecco perché noi dobbiamo pienamente lavorare sulla nascita di queste strutture e soprattutto sulla formazione dei professionisti e di tutti i giovani studenti di medicina, che dovranno imparare che non è sufficiente solo studiare l'anatomia umana, la fisiologia o la chirurgia, ma che è altrettanto importante sapere che c'è un tema come quello della sicurezza delle cure- ha concluso- che deve essere governato nel miglior modo possibile".
(Cds/ Dire)