(DIRE) Roma, 8 feb. - "Questo è un mito da sfatare: non è vero che i genitori vedono i vaccini come oggetti pericolosi da maneggiare con diffidenza. Abbiamo un gruppo di anti-vaccinisti che scalpita e urla e che in genere ha una visibilità sul web che non potrebbe avere in un consesso civile e documentato, anche perché le argomentazioni sono sempre futili, molto spesso false, tendenziose e mirate ad avere un vantaggio individuale anche di natura finanziaria". Così il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Raniero Guerra, interpellato dai giornalisti in occasione degli 'Stati generali Simit sulla meningite' a Roma.
"C'è una calo generale delle vaccinazioni, questo è vero e non lo possiamo nascondere- ha proseguito Guerra- ma è anche vero che abbiamo un recupero nel terzo anno di vita dei bambini che sta a significare che i genitori non sono necessariamente contro i vaccini, ma che hanno una diffidenza di fondo per esempio sulla concentrazione delle vaccinazioni nel primo e secondo anno di vita". A copertura ottimale del 95% per alcune vaccinazioni come il morbillo, ha fatto quindi sapere il dirigente ministeriale, "abbiamo una copertura che raggiunge l'88-89% in molte delle Regioni allo scadere dei primi 24 mesi, quindi della coorte che dovrebbe essere vaccinata perché quello è il periodo di maggior pericolo".
Questa coorte, ha spiegato ancora Guerra, viene recuperata "nell'anno successivo, quindi tra i 24 e i 36 mesi, e raggiunge il 92-93%. Siamo quindi in una fase ancora recuperabile e non c'è assolutamente un consolidamento anti-vaccinistico. Dobbiamo però lavorare per far capire ai genitori che quello è lo spazio di tempo in cui è fondamentale vaccinare i bambini". Ha quindi concluso il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute: "Non è vero che i genitori credono alle panzane che vengono raccontate, ripeto, ma è vero che ovviamente avendo questo strepito e rumore di fondo molto fastidioso sono portati a pensare che ci siano delle verità nascoste o qualcosa che l'istituzione pubblica non comunica in maniera adeguata. E questo non è vero: noi stiamo cercando di recuperare l'autorevolezza, necessaria in questo caso, dando una documentazione assolutamente attuale dove i numeri sono chiarissimi e grazie alla quale la gente possa capire con un linguaggio non convoluto di che cosa stiamo parlando".
(Wel/ Dire)