(DIRE) Roma, 7 feb. - Quello su germi e batteri multiresistenti all'interno delle strutture sanitarie è "un pericolo reale e un problema globale nell'agenda G7 dell'Italia". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in occasione degli 'Stati generali Simit sulla meningite', in corso oggi a Roma.
"Noi abbiamo lavorato con la direzione generale della Prevenzione- ha proseguito Lorenzin- per realizzare il primo piano nazionale contro la resistenza agli antibiotici, o ai batteri multiresistenti; è stato un lavoro molto approfondito, fatto anche con ispezioni e analisi sul campo, che vedrà la luce tra pochissimi giorni".
Il piano è ad ampio spettro, ha fatto sapere il ministro, e affronta "innanzitutto il tema della messa in sicurezza delle strutture ospedaliere, quindi dei meccanismi di disinfettazione degli ospedali e della sale operatorie, oltre che dell'utilizzo di strumenti innovativi. Lavarsi le mani, per esempio, è un tema importantissimo- ha sottolineato- perché è il primo elemento di trasmissione delle infezioni, quindi bisogna rispettare tutte le regole e aiutare il personale e anche chi accede agli ospedali. Il secondo aspetto è quello invece del consumo degli antibiotici. In questo senso dobbiamo continuare un'azione, già cominciata, che vede però in Italia grandi differenze a livello regionale sul consumo degli antibiotici: abbiamo aree del territorio dove il consumo è nella norma europea, mentre in altre aree c'è un iper consumo di antibiotici".
Ha aggiunto Lorenzin: "Il problema è al livello globale e non riguarda un solo continente. Ovviamente dobbiamo fare bene i compiti anche a casa nostra, per superare le difficoltà di frammentazione; noi abbiamo infatti ospedali che sono in assoluta sicurezza e che utilizzano il massimo delle tecnologie disponibili, mentre altri meno. E c'è una certa rassegnazione come se pensassimo che questo sia un fatto inevitabile; in realtà possiamo ridurlo molto con un'azione sinergica a livello nazionale con il coinvolgimento di tutti, lavorando molto sul piano della formazione del personale e sul coinvolgimento di associazioni e pazienti". Secondo Lorenzin, infine, bisogna far comprendere che "l'antibiotico non si può prendere a casa da soli, senza una visita, una prescrizione medica o senza che sia stato individuato dal medico se la terapia sia quella giusta o serva. Insomma- ha concluso- bisogna fare un grosso lavoro".
(Wel/ Dire)