(DIRE) Roma, 22 dic. - Avviare nuovi studi scientifici, svolgere attivita' formativa tra i medici di medicina generale e fornire una corretta informazione a tutta la popolazione sono i tre principali obiettivi del nuovo protocollo di collaborazione sulla medicina di genere che e' stato siglato tra la Societa' italiana di Reumatologia (Sir) e l'Istituto superiore di Sanita' (Iss).
Nelle prossime settimane prenderanno il via i primi progetti che prevedono, tra le varie iniziative, corsi specifici per i medici di famiglia e la diffusione di materiale divulgativo come opuscoli e video per le famiglie.
"Le malattie reumatiche interessano oltre 3,5 milioni di italiane- sottolinea la professoressa Angela Tincani, referente Sir del progetto e responsabile della Reumatologia e Immunologia degli Spedali Civili di Brescia- Solo l'artrite reumatoide colpisce tre volte di piu' le donne rispetto agli uomini. Diventa quindi necessario avviare nuovi percorsi di ricerca che avranno, per esempio, lo scopo di valutare se e come la risposta di un farmaco possa essere influenzata dal genere del paziente. Le attivita' di informazione invece comprenderanno anche le peculiarita' da rispettare nel gestire pazienti di sesso diverso. Data la grande prevalenza di di donne nella popolazione di pazienti reumatici, tutti i professionisti, sia lo specialista che il medico di medicina generale, devono sempre considerare alcuni fattori come l'utilizzo di contraccettivi, la possibile insorgenza di tumori femminili o i problemi legati alla menopausa".
In particolare, va prestata grande attenzione alla fertilita' e al desiderio di maternita'. "Molte patologie possono esordire quando una donna e' nel pieno delle sue possibilita' di procreazione- aggiunge Tincani- va quindi valutata attentamente la scelta delle terapie e, quando possibile, vanno privilegiate quelle che consentono ad una paziente di avere una normale vita familiare. E' importante che queste informazioni siano condivise dal medico di medicina generale e un po' da tutti perche' la paziente non sia costretta a sentire pareri diversi che sono spesso fonti di dubbi e incertezza. Le donne risultano piu' esposte alle patologie perche' presentano una particolare predisposizione genetica e ormonale che favorisce lo sviluppo di risposte autoimmuni piu' aggressive. Anche la prevenzione secondaria potrebbe essere diversa, cosi' come quella primaria. Il genere femminile tende, infatti, ad avere stili di vita differenti rispetto alla popolazione maschile. Questi due aspetti potranno essere meglio approfonditi attraverso i nuovi studi scientifici che avvieremo".
Aggiunge Mauro Galeazzi, presidente nazionale della Sir: "Siamo lieti di aver stretto questo accordo con un'Istituzione nazionale importante e prestigiosa come l'Iss. La collaborazione e' gia' stata avviata da alcuni mesi e portera' a breve i primi risultati. E' un'ottima occasione per rilanciare, anche tra la popolazione, l'importanza della ricerca e della divulgazione relative a queste malattie molto gravi ed invalidanti che interessano milioni di cittadini. La reumatologia italiana e' una delle eccellenze del nostro sistema sanitario nazionale e deve continuare ad esserlo anche nei prossimi anni".
(Wel/ Dire)