(DIRE) Roma, 18 dic. - Riunire tutte le gia' esistenti Associazioni Europee di pediatria in un'unica grande organizzazione sul modello della statunitense American Academy of Pediatrics (Aap). È la proposta avanzata dalla Federazione italiana Medici Pediatri (Fimp) in un documento che sottolinea "la necessita' e l'urgenza di giungere al piu' presto ad una fusione tra l'European Paediatric Associations (Epa) e l'European Academy of Paediatrics (Eap) in un'unica organizzazione", in cui poi si integrerebbero l'European Confederation of Primary Care Paediatricians (ECPCP) e le varie Societa' Europee delle sub specialita' Pediatriche.
Il progetto e' stato presentato la scorsa settimana a Vienna in occasione di una convention tra le diverse societa' pediatriche europee nella quale la Fimp era l'unica societa' scientifica italiana presente. "Stiamo proponendo un ambizioso quanto complesso tentativo di superare gli individualismi per dare cosi' un'unica voce a tutti i pediatri del vecchio continente- dice Giampietro Chiamenti, presidente Fimp- anche quelli che lavorano in nazioni extra Ue. In questo modo le problematiche riguardanti le 'cure primarie e secondarie' e il 'prendersi cura' dei bambini e adolescenti potrebbero assumere un maggior peso e una migliore efficienza di azione nel contesto scientifico, relazionale ed organizzativo della Pediatria internazionale".
Inoltre, in questo modo si faciliterebbe "anche il dialogo, nell'ambito dell'organizzazione delle cure- prosegue Chiamenti- con i governi di tutti i Paesi europei. Questo deve ovviamente avvenire nel pieno rispetto della storia e dell'assetto delle singole societa' nazionali". La Fimp, in quanto maggior rappresentante delle cure primarie italiane e che ha i propri rappresentanti ufficiali sia in Epa che in Eap (dove il delegato Stefano del Torso ricopre la carica di direttore esecutivo della societa') intende anche valorizzare a livello europeo la funzione di una pediatria dedicata alle cure primarie nel territorio (first contact care in the community).
"L'assistenza primaria dovrebbe essere basata sul rapporto fiduciario con le famiglie- aggiunge ancora il presidente della Fimp- e andrebbe garantita la presenza del pediatra nel territorio in modo capillare, come gia' avviene in Italia ma anche in Germania, Spagna, Austria, Ungheria, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Grecia e Belgio. Nel nostro Paese, grazie al sistema di cure vigente fin dal 1981, siamo riusciti ad ottenere degli ottimi risultati per la salute infantile e adolescenziale. Tuttavia siamo consapevoli che questo modello necessita una programmazione specialistica adeguata per numero e per competenze". La Fimp, quindi, ritiene opportuno avanzare proposte che "valorizzino il rapporto relazionale e fiduciario adattandolo alle specificita' dei diversi Paesi Europei", conclude Chiamenti.
(Wel/ Dire)