(DIRE) Roma, 6 dic. - Nei prossimi anni termineranno le sperimentazioni di oltre 50 farmaci potenzialmente in grado di rallentare o arrestare l'Alzheimer. Molti di questi, pero', agiranno solo nelle forme 'prodromiche' di malattia che appartengono ad una condizione definita 'Mild Cognitive Impairment' (Mci) e che riguardano circa 735mila persone. Poiche' i costi saranno elevati, gli effetti collaterali temibili e poiche' solo la meta' dei soggetti Mci si ammala di Alzheimer, appare indispensabile disporre di una serie di esami strumentali (biomarcatori) in grado di intercettare e distinguere i soggetti a rischio molto elevato da quelli con basso o nessun rischio.
Nasce per questo 'Interceptor', un progetto dell'Agenzia italiana del Farmaco, sviluppato insieme ad un gruppo di esperti sulle demenze, che punta ad individuare il biomarcatore o l'insieme di biomarcatori piu' accurati, sostenibili nei costi e non-invasivi, e a mettere a punto uno schema organizzativo in grado di fornire a tutti i cittadini libero accesso a questa modalita' di screening preventivo alla cura. Il progetto e' stato presentato a Roma al ministero della Salute.
Gli esperti, in particolare, hanno disegnato uno studio osservazionale ('Interceptor') che coinvolgera' 400 pazienti con lievi deficit cognitivi, di eta' compresa tra 50 e 85 anni, distribuiti in 5 centri italiani, specializzati nella diagnosi e nella cura della demenza di Alzheimer. Nello studio saranno valutati 7 marcatori (selezionati sulla base dell'evidenza scientifica ad oggi disponibile), al fine di stabilire quali siano piu' sensibili e specifici per predire la conversione del lieve declino cognitivo in demenza di Alzheimer. Nel disegno si tiene conto della fattibilita' del progetto e della sostenibilita' dei costi. Il costo totale stimato per i 400 pazienti e' pari a 3.950.000 di euro. "Il vantaggio in termini sanitari ed economici e' evidente- hanno spiegato gli esperti- se si considera che, in Italia, il numero totale dei pazienti con demenza di Alzheimer (circa la meta' di tutte le varie forme di demenza) e' stimato in oltre 600mila casi e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell'assistenza dei loro cari".
Stime di calcolo circa i costi socio-sanitari della demenza di Alzheimer ipotizzano cifre complessive pari a circa 6 miliardi. Tutti i pazienti grazie al progetto 'Interceptor' saranno valutati mediante i 7 biomarcatori: alcuni test neuropsicologici, il dosaggio di alcune proteine su campioni di liquor cefalorachidiano, la tomografia ad emissione di positroni (Pet), l'analisi genetica, la valutazione del tracciato elettroencefalografico (Eeg) per connettivita' e la risonanza magnetica volumetrica. Inoltre, alcuni campioni biologici (Dna, siero, plasma e liquor) saranno conservati in un biorepository (a -80 gradi), pronti per eventuali altri test, se nel prossimo futuro dovessero emergere nuovi marcatori. I pazienti saranno quindi monitorati per 3 anni, al termine dei quali sara' possibile concludere quale biomarcatore o quale combinazione di biomarcatori e' stato in grado di selezionare con maggior precisione l'evoluzione della malattia a 3 anni dalla diagnosi.
"L'obiettivo finale, quindi- hanno spiegato gli esperti di Aifa- e' quello di essere pronti a fare uno screening su base nazionale della popolazione di pazienti a rischio di evoluzione verso l'Alzheimer, al fine di ottimizzare la distribuzione del/dei nuovo/i farmaco/i, con lo scopo anche di evitare di esporre al trattamento e alle potenziali correlate reazioni avverse pazienti che non ne trarrebbero giovamento e garantendo, quindi, la sostenibilita' del sistema". Il tema delle demenze, intanto, e' al centro dell'attenzione a livello mondiale a causa del progressivo invecchiamento delle popolazioni, che sta portando ad un rilevante cambiamento demografico con ricadute sulla sostenibilita' dei sistemi sanitari. La malattia di Alzheimer rappresenta la piu' frequente patologia neurodegenerativa. La prevalenza della malattia aumenta con l'eta' e raggiunge il 15-20% nei soggetti di oltre 80 anni.
E il problema e' destinato a crescere: secondo le stime ogni anno vengono diagnosticati 7,7 milioni di nuovi casi (come dire che ogni 3 secondi viene diagnosticato un nuovo caso) e la sopravvivenza media dopo la diagnosi e' oramai di oltre 10 anni. Ma come si manifesta la demenza di Alzheimer? "Con lievi problemi di memoria- hanno fatto sapere ancora gli esperti di Aifa- Nel corso della malattia questi e altri deficit cognitivi si acuiscono e possono portare il paziente non solo al grave disorientamento nel tempo, nello spazio e verso le persone, ma anche a trascurare la propria sicurezza personale, l'igiene e la nutrizione, sino alla totale perdita della propria autonomia e alla completa dipendenza dai familiari o altri care giver. La malattia di Alzheimer rappresenta, quindi, una priorita' nell'agenda globale".
(Wel/Dire)