(DIRE) Roma, 21 apr. - "I principali indicatori della piena ed effettiva applicazione della legge 194 mostrano che a livello nazionale il carico di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore è di 1,6 aborti a settimana su 44 settimane lavorative, numero che risulta dimezzato rispetto alla media nazionale del 1983; sempre a livello nazionale, l'11% dei ginecologi non obiettori è assegnato ad altri servizi e non a quello di Ivg: in questi casi, cioè, il numero dei non obiettori risulta superiore a quello necessario a rispondere adeguatamente alle richieste di Ivg e, quindi, parte di questo personale viene assegnato ad altri servizi". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo al question time alla Camera.
"Sono in continua diminuzione i tempi di attesa tra rilascio della certificazione e intervento- ha proseguito Lorenzin- ora il 65,3% di Ivg è effettuato entro 14 giorni dal rilascio del certificato, e solo il 13,2% è effettuato oltre le tre settimane; sono tempi che includono la pausa dei sette giorni per 'soprassedere' prevista dalla legge; il 92,2% delle Ivg è effettuato nella regione di residenza e di queste l'87,9% nella provincia di residenza: dati che evidenziano una bassa mobilità, comunque in linea con altre prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale".
La stima più recente dell'abortività clandestina è stata effettuata dall'Istituto superiore di sanità nel 2012, con stime "fra i 12mila e 15mila casi per le donne italiane e fra i 3mila e i 5mila casi per le donne straniere", ha aggiunto il ministro, che ha inoltre fatto sapere che è sua intenzione "proseguire nell'attività di monitoraggio dell'applicazione della legge 194, tenendo alta l'attenzione sulla tutela della donna e verificando, concretamente l'operato delle amministrazioni regionali". Dal prossimo anno, infine, Lorenzin ha intenzione di pubblicare i dati raccolti sulle Ivg "anche struttura per struttura, oltre che in forma aggregata, come fatto finora".
(Wel/ Dire)