(DIRE) Roma, 18 apr. - "Nel Def 2017 (documento governativo di programmazione) si propone una spesa sanitaria in decrescita infelice sul Pil per il triennio 2017-2019 (dal 6,7% - era 6,8% nel 2016 - al 6,5%, per finire a 6,4%) giustificata con la beata illusione della crescita del Pil nei prossimi anni e che ci porterà invece sempre più in basso nella classifica media Ue della spesa sanitaria, con meno prestazioni, piu' diseguaglianza per i cittadini, aumento dei carichi di lavoro per un personale sempre più anziano e ridotto di numero, verso la disintegrazione. A ciò si aggiunge inoltre: - la imprevedibilità dei fondi per il rinnovo del Ccnl del pubblico impiego, bloccato da 8 anni e per il quale le risorse finora teoricamente disponibili (legge di Bilancio 2017) consentono di attribuire uno spettacolare beneficio medio di circa 35,9 euro mensili; - lo schema di decreto di riforma del pubblico impiego proposto dal Ministro Madia, con previsioni che risulterebbero illegittime per eccesso di delega, nonchè prese a termini scaduti, come gia' segnalato al Consiglio di Stato. Il tutto anche per bloccare, senza una data di scadenza certa, il trattamento economico accessorio; - il sostanziale menefreghismo per la sentenza della Corte Costituzionale che sanciva la fine del blocco-contratti; - la concessione di allegri benefit ad altre categorie privilegiate; - la disapplicazione della L. 161/14 di recepimento delle Direttive europee sull'orario di lavoro". Così, in una nota, Confintesa-UgsMedici.
(Wel/ Dire)