Roma, 18 apr. - "Buonsenso e sobrietà" contro "una spettacolarizzazione" che sta contagiando anche chi lavora in ambito sanitario. E' l'esortazione ai colleghi del presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Giuseppe Lavra, dopo l'invito di ministero della Salute e Federazione degli Ordini dei medici a vigilare contro il fenomeno di foto e selfie negli ospedali.
"Devo dire che né come presidente di un Ordine da 43 mila iscritti né come direttore di Medicina 3 al San Giovanni ho avuto notizia di fatti specifici in questo senso - ha detto Lavra all'Adnkronos Salute - anche se sappiamo dalla stampa che il fenomeno esiste ed è deprecabile".
"E' bene fare appello al buonsenso e al senso di responsabilità di chi lavora in questo ambito, che dovrebbe rifuggire dalla spettacolarizzazione. La nostra società ha dimenticato che esiste la morte e la sofferenza, una 'distrazione' che non deve contaminare anche il settore degli operatori della salute e di chi lavora nei luoghi di cura. Certo, bisognerebbe anche riflettere su cosa accenda nelle persone questa esigenza di comparire sempre e comunque. Ma in ogni caso è prioritario recuperare il senso di sobrietà e serietà". Per Lavra è da stigmatizzare anche la visibilità sui media di "presunti medici e pseudo-medici che fanno affermazioni gravi e pericolose, affermando ad esempio di avere metodi per far dimagrire persone obese". Una battaglia che "il nostro Ordine ha ormai intrapreso da tempo".
Insomma, se l'Ordine di Roma "vigilerà con attenzione", Lavra ha stigmatizzato anche la "spettacolarizzazione e il rischio di essere contagiati da una sorta di epidemia di vanità. Tuteliamo i nostri pazienti e i luoghi di cura in ogni modo - ha esortato - Anche grazie a corsi di formazione mirati, che non solo aiutino i medici ad approfondire tematiche deontologiche, ma anche di comunicazione".
(Wel/ Dire)