(DIRE) Roma, 7 apr. - "Ci ritroviamo per parlare di innovazione utile, di sanità digitale come nuovo motore del Servizio Sanitario Nazionale, ma il rischio che intravediamo, come Associazione degli Ingegneri Clinici è che l'innovazione che più conta, quella messa a disposizione della salute, possa non essere realmente disponibile nel nostro Paese per i pazienti e per gli operatori": con questo campanello d'allarme Lorenzo Leogrande, presidente nazionale dell'Aiic, ha aperto a Genova il XVII Convegno Nazionale degli esperti di ingegneria clinica e biomedica. Un convegno che ha come tema "Tecnologia e persona: la sfida dell'innovazione" e che ha richiamato nel capoluogo ligure oltre 1500 tra partecipanti ed esperti.
Nell'intervento inaugurale del Convegno- aperto con una lezione magistrale di Maria Luisa Carrozza e con una tavola rotonda con le istituzioni della politica, della tecnologia e dell'economia- Leogrande ha precisato: "Abbiamo il timore che si crei un motore a due velocità con le tecnologie avanzate in healthcare a disposizione immediata e completa delle nazioni di serie A, mentre le altre nazioni potrebbero avere a disposizione solo pseudo-innovazioni. Nello scenario geo-politico continentale che sta prefigurando un'Europa a due velocità non vorremo trovarci nella situazione di dire: abbiamo visto tecnologie sanitarie bellissime e utili, già implementabili, ma non a portata di mano dei pazienti e dei medici italiani, perché l'Italia nel frattempo sta retrocedendo in serie B. E la cosa avrebbe delle ricadute terribili proprio sulla possibilità del nostro Paese di essere luogo di innovazioni digitali".
(Wel/ Dire)