Roma, 6 apr. - Approvati i primi emendamenti al ddl sul biotestamento. All'esame della Camera l'articolo 1 del provvedimento e uno tra i temi più controversi sui quali finora si sono registrate le maggiori differenze di orientamento tra le forze politiche, quello sull'interuzione di nutrizione e idratazione artificali.
In particolare è stato dato il via libera a un emendamento al comma 5 dell'aerticolo 1, a firma Maria Amato (PD) che conferma il diritto di ogni paziente maggiorenne e capace di agire ad interrompere "in qualsiasi momento" i trattamenti sanitari, comprendendo in questa dizione anche la nutrizione e l'idratazione artificiale in quanto si tratta di "somministrazione su prescrizione medica di nutrienti o mediante dispositivi sanitari".
Un altro emendamento, sempre al comma 5, a firma Ignazio Abrignani (Ala) prevede che qualora il paziente esprima la rinuncia o il rifiuto di trattamenti sanitari necessari alla propria sopravvivenza, "il medico è tenuto a esaminare con il paziente e, se il paziente acconsente, con i suoi familiari, le conseguenze di tale decisione e a illustrargli le possibili alternative", inoltre si prevede che "il medico è tenuto a promuovere ogni azione di sostegno al paziente, anche avvalendosi dei servizi di assistenza sociale e psicologica".
Nella seduta precedente invece sono state approvate altre due proposte di modifica al comma 1 dell'articolo 1, targate PD e M5S per inserire anche il concetto di "diritto alla dignità e all'autodeterminazione" e non solo quello alla vita e alla salute come previsto dal testo in discussione.
In particolare l'emendamento a prima firma Matteo Mantero (M5S) riscrive così il testo: "La presente legge, nel rispetto dei principi" della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea, "tutela il diritto alla vita, alla salute e alla dignità". Il testo originario, invece, faceva riferimento solo alla vita e alla salute.
L'emendamento, a prima firma Giovanni Burtone (Pd), invece, introduce nel testo anche il principio della "autodeterminazione", che quindi viene anch'esso tutelato dalla legge.
Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)