(DIRE) Roma, 29 set. "Il Ddl Gelli costerà caro. Non solo a noi che rappresentiamo le strutture sanitarie private ma anche a quelle pubbliche. Quindi ulteriori costi per la sanità nel nostro Paese che pagheranno i cittadini". Così Jessica Veronica Faroni, presidente di Aiop Lazio (Ospedalità privata del Lazio), in occasione del convegno dal titolo 'Medicina difensiva tra rischi, responsabilità e costi', organizzato da Aiop Lazio e dalla rivista 'Nova Itinera - Percorsi del diritto nel XXI Secolo'.
Tema al centro dell'incontro è stato il disegno di legge n. 2224 'Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario', noto anche come 'Ddl Gelli'.
"Secondo gli ultimi dati a disposizione- dice Faroni- forniti dal ministero della Salute, per 4 medici su 5 la paura di essere denunciati è la ragione principale della prescrizione inutile. Per il 93%, e cioè quasi la totalità, il fenomeno è destinato ad aumentare. La medicina difensiva ci costa 10 mld l'anno. La pratica almeno una volta al mese quasi l'80% dei medici. Farmaci, visite, esami e ricoveri che non servono ci costano quasi un punto di Pil". Il Ddl Gelli, secondo la presidente di Aiop Lazio, mette quindi strutture sanitarie pubbliche e private nella condizione "di dover affrontare ulteriori costi, con un impatto organizzativo ed economico non indifferente. Per le strutture pubbliche questo si traduce, ovviamente, in un aggravio a carico dei cittadini. ".
Aggiunge Faroni: "Assisteremo al lievitare dei costi delle assicurazioni e inoltre ci troveremo a dover affrontare difese difficili a causa dell'onere della prova a carico della struttura. E infine, ma non per ultimo, non ci siamo sentiti chiamare in causa da parte delle istituzioni, così da poter offrire il nostro contributo, permettendo all'associazione di mettere in risalto sin da subito le criticità".
L'Aiop Lazio fa sapere di aver presentato diversi emendamenti. "Uno di questi- spiega Faroni- tocca il cuore della norma ossia l'articolo 7 relativo alla responsabilità della struttura. Con il nuovo disegno di legge Gelli la responsabilità ricade sulla struttura, dove è stato eseguito un intervento, e non sul medico che è di fatto intervenuto su un paziente, sebbene il professionista e il suo team siano esterni alla struttura sanitaria. Poi c'è l'articolo 6 in cui si ravvede la responsabilità di un medico per imperizia. Nella legge Balduzzi era compresa anche la mancanza di diligenza che riteniamo sia fondamentale tener presente. Nel nuovo ddl la mancanza di diligenza non è considerata".
Il fenomeno delle denunce e dei contenziosi tra medico e paziente, giudiziari ed extragiudiziari, ha registrato nel corso dell'ultimo decennio "una crescita variabile- sottolinea la presidente di Aiop Lazio- da un minimo valore percentuale a due cifre (> 50%) in Gran Bretagna, Scandinavia, Paesi Baltici e dell'Est Europa, ad un massimo valore percentuale a tre cifre (>200%) in Germania, Italia, paesi iberici e area mediterranea. L'esponenziale crescita del fenomeno è accompagnata da un proporzionale aumento dei costi di copertura dei sinistri stimato in misura superiore del 200% da Hope (European Hospitale and Healthcare Federation)", conclude Faroni.
(Wel/ Dire)