(DIRE) Roma, 20 set. - Medicine tradizionali, complementari e non convenzionali al centro dell'attenzione il prossimo 29 settembre in occasione di un simposio nazionale sul tema organizzato dal vicepresidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Maurizio Romani, insieme all'Associazione per la medicina centrata sulla persona onlus. Nel corso dell'incontro dal titolo 'Le medicine tradizionali, complementari e non convenzionali nel Servizio sanitario nazionale per l'uguaglianza dei diritti di salute oltre le esperienze regionalistiche', verranno affrontate, spiegano gli organizzatori, diverse tematiche: salutogenesi e prevenzione, formazione a profilo definito, buona pratica clinica, ricerca clinica no-profit. Criticità, esigenze sociali, e prospettive future. In Europa, dicono, ci sono non meno di cento milioni di persone che fanno regolarmente uso di prestazioni sanitarie di medicine non convenzionali a livello preventivo e curativo.
Sull'incontro, però, è già polemica, con in prima fila il presidente dell'Iss, Walter Ricciardi, che ha sottolineato come "pur nell'assoluto rispetto delle più alte istituzioni parlamentari", sia da accogliere "la richiesta fatta al presidente Piero Grasso di non promuovere pratiche antiscientifiche nei luoghi istituzionali. L'evidenza e l'efficacia dimostrate attraverso il metodo scientifico e l'interesse dei cittadini- ha sottolineato Ricciardi- devono essere la stella polare che guida le azioni di promozione della salute e dell'offerta pubblica dei servizi sanitari".
"Non bisogna confondere, infatti, la libertà di cura con i criteri con cui deve essere garantito un equo accesso alle cure per tutti i cittadini e che deve riguardare terapie e metodi di provata efficacia, condivisi dalla comunità scientifica- ha aggiunto il presidente dell'Iss- in modo da evitare sprechi di risorse a danno della collettività".
"E' evidente che il Parlamento ha il diritto-dovere di discutere e dibattere ogni argomento attenga alla vita dei cittadini- ha detto ancora Ricciardi- ma sul tema della salute è necessario prestare grande attenzione. La promozione di cure antiscientifiche significa, infatti, fare un'operazione culturale che va in direzione contraria alla costruzione di un sistema sanitario equo e sostenibile".
"È anche per questo che tra i compiti del nuovo Iss- ha concluso- ci sarà quello di creare strumenti perché si diffondano informazioni validate e basate sulle evidenze scientifiche, in modo da favorire scelte consapevoli nei cittadini soprattutto quando sono più fragili e quindi maggiormente preda di marketing terapeutico".
(Wel/ Dire)