(DIRE) Roma, 31 ott. - "Bene l'incremento della dotazione del Fondo Sanitario Nazionale, tuttavia, la manovra delude per gli esigui investimenti sul ricambio generazionale all'interno del Ssn". L'Associazione italiana medici (Aim) sfida il Governo e propone: "si quantifichi la quota parte del finanziamento all'interno del Fondo per i rinnovi contrattuali nella Pubblica Amministrazione destinato al rinnovo dei contratti in sanità, quindi, si attinga ad una parte di tale riserva per implementare il fondo per la stabilizzazione dei profili sanitari, a fronte di una attuale previsione insoddisfacente della dotazione del relativo capitolo di spesa".
"Si utilizzi, quindi, la quota parte della sanità del Fondo per i rinnovi dei contratti della Pubblica Amministrazione esclusivamente per prevedere il finanziamento delle premialità e non per disporre un adeguamento contrattuale per tutti indistintamente. Se, da una parte, è vero che i Lea, ad oggi, sono stati garantiti dai sacrifici di tutti i profili medici e non medici, tra questi anche dai titolari di contratti a tempo determinato ed atipici, dall'altra - spiega l'Aim -è pur vero che le giovani generazioni risultano essere oggettivamente svantaggiate rispetto alle precedenti generazioni, non soltanto per i noti problemi connessi alla condizione del precariato, ma anche, ad esempio, per le previsioni sconfortanti in merito ai riconoscimenti pensionistici. Chiediamo, pertanto, che si investa di più giovani generazioni, a partire dagli attuali precari ed aprendo le porte del Ssn anche ai più giovani".
"Le energie fresche e la vis produttiva che la componente giovane degli operatori sanitari potrà offrire, al di là del sacrosanto riconoscimento in termini di stabilizzazioni e nuove assunzioni a tempo indeterminato, consentirà altresì di sgravare la rimanente parte dei dipendenti pubblici della sanità dagli attuali carichi di lavoro, diventati ormai insostenibili, anche in risposta all'esigenza di adeguamento alla normativa sui riposi compensativi. Chiediamo al Governo di assumere iniziative innovative e politiche lungimiranti in tema di risorse umane in sanità, ma chiediamo anche piena convergenza su tale proposta ai Sindacati ed agli Ordini Professionali e, quindi, rivolgiamo loro un appello affinché quelle che, sino ad oggi, sono state delle semplici dichiarazioni di intenti, possano trasformarsi in atti concreti", conclude l'associazione.
(Wel/ Dire)