(DIRE) Roma, 19 ott. - Onde d'urto in ortopedia: una tecnica considerata non invasiva e molto efficace su particolari tipi di patologie, che si esegue in tempi relativamente ridotti e in poche sedute, soggetta ad un progressivo ampliamento dello spettro di impiego terapeutico. Ma "in questi ultimi anni abbiamo assistito, nel mondo, ad una proliferazione di apparecchiature non tutte classificabili come vere e proprie macchine ad onde d'urto. Se a questo aggiungiamo una carente legislazione, sia nazionale che internazionale, in merito alla figura dell'addetto all'uso di queste macchine, si arriva ad una totale confusione di termini il cui esito finale è rappresentato da una inadeguata terapia con conseguenti danni ai pazienti". A lanciare l'allarme è Sergio Russo, presidente del 13° Congresso della Società italiana terapia con onde d'urto (Sitod), supportato dall'International Society for Medical Shockwave Therapy (Ismst), svolto a Napoli nei giorni scorsi.
Un evento internazionale multidisciplinare aperto a medici di Medicina generale e specialisti in Chirurgia plastica e ricostruttiva, Dermatologia e Venereologia, Diabetologia e Malattie del Ricambio, Medicina dello Sport, Medicina fisica e riabilitazione, Ortopedia e traumatologia, Radiodiagnostica, Reumatologia, Urologia e ai fisioterapisti. "Si tratta della prima conferenza europea dedicata a questa terapia che - spiega Russo - garantisce percentuali molto alte di successo del trattamento. La terapia ad onde d'urto (Eswt) si applica in Ortopedia da poco più di venti anni e oggi, più che mai, si rende utile e improcrastinabile il confronto con le maggiori e più importanti Scuole di pensiero europee".
Il risultato della terapia ad onde d'urto - è stato detto nel corso dei lavori - è influenzato positivamente dall'esperienza del medico, dall'uso di un'apparecchiatura adeguata e dal chiaro e pertinente posizionamento della terapia stessa nella gamma delle esistenti procedure di trattamento del paziente.
Per fare chiarezza, ma anche per predisporre una piattaforma programmatica, al Congresso di Napoli sono presenti alcuni tra i più rappresentativi esponenti della Società Internazionale Ismst. "Ci confrontiamo e abbiamo modo di presentare quelle che sono le cosiddette 'criticità' nei nostri rispettivi Paesi. È nostro auspicio che, da questo meeting congiunto, possa nascere, finalmente, anche una chiarezza legislativa oltre che clinico scientifica".
(Wel/ Dire)