(DIRE) Roma, 19 ott. - Osteoporosi, malattia misconosciuta in tanti suoi aspetti e troppo spesso sottovalutata. I numeri, nel nostro Paese, forniscono un quadro preoccupante di questa patologia: ne sono affetti 3.5 milioni di donne e 1 milione di uomini ed è responsabile di circa 250.000 fratture al femore all'anno. Di contro, i dati riferiti a diagnosi, trattamento e aderenza alla terapia non sono confortanti. L'osteoporosi e, in particolare, la sua forma severa, chiamata Fragilità ossea, troppo spesso viene diagnosticata solo in seguito alla frattura del femore e, anche in questo caso, solo il 15% riceve una terapia farmacologica. Di queste pazienti, ad un anno, solo il 50% aderisce alla terapia, pur con una possibilità da 2 a 5 volte superiore di subire un'altra frattura. Gli esperti della Campagna 'Stop alle Fratture', attiva da 5 anni nella tutela della salute delle ossa, lanciano nuovamente un appello alle donne italiane, affinché si informino su questa patologia e agiscano in modo da proteggere il proprio benessere.
Questi obiettivi sono anche ciò che ispira la Campagna 'Stop alle Fratture' che, da quest'anno, oltre al sito web www.stopallefratture.it, ha messo a disposizione anche la pagina Facebook Stop alle Fratture. "L'osteoporosi nella sua forma severa, chiamata Fragilità Ossea, è una patologia dalle conseguenze anche molto gravi- dichiara il Prof. Claudio Marcocci, Direttore della U.O. Endocrinologia II, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e Presidente della Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (Siommms)- Di positivo c'è che abbiamo diversi strumenti a nostra disposizione per combatterla, attraverso una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato. E' necessario, tuttavia, che le due figure protagoniste nel percorso di cura, cioè specialista e paziente, abbiano una cultura maggiore rispetto all'importanza di questi due aspetti. Lo specialista, garantendo che venga messo in atto un corretto Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta), la paziente impegnandosi sia ad aderire alla terapia prescritta, sia a seguire uno stile di vita adeguato alla propria condizione". L'Osteoporosi e la Fragilità ossea non sono, però, patologie solo femminili. In Italia, sono affetti da Osteoporosi circa 1 milione di uomini e 1/5 delle fratture riguarda il 'sesso forte'. Questo argomento, sempre più attuale, viene affrontato quest'anno anche all'interno del Congresso Nazionale Siommms (Roma, 20 - 22 ottobre 2016). Se è vero che l'Osteoporosi e la Fragilità ossea nell'uomo hanno una minore incidenza, è anche vero che la mortalità dovuta a queste patologia è più alta e, dai 50 anni, il rischio di un uomo di subire una frattura è superiore al rischio di contrarre il cancro alla prostata. "L'Osteoporosi nell'uomo sta crescendo ma rimane, a torto, un argomento negletto e sottodiagnosticato- spiega il Prof. Claudio Marcocci- Gli uomini non hanno, infatti, una motivazione specifica per tenere sotto controllo le proprie ossa, come avviene per le donne con l'evento naturale della menopausa. Tra l'altro, gli uomini pensano al proprio benessere ma sono, certamente, meno attenti alla loro salute e si recano più difficilmente dal medico. Facciamo, quindi, un appello alle donne italiane, affinché avvertano i propri compagni di questo rischio in modo che possano affrontare questa problematica con il medico di famiglia che, ove necessario, provvederà a consigliare una valutazione appropriata". La Campagna "Stop Alle Fratture". 'Stop Alle Fratture' è un'iniziativa educazionale, realizzata con il supporto non condizionante di Eli Lilly Italia, rivolta alle donne sopra i 50 anni di età per informarle sulle possibili conseguenze dovute alla fragilità scheletrica. L'iniziativa vede il coinvolgimento di prestigiose società scientifiche come la Siommms (Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro), la Siot (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), la Sir (Società Italiana di Reumatologia), l'Ortomed (Società Italiana di Ortopedia e Medicina) e il Gisoos (Gruppo Italiano di Studio in Ortopedia dell'Osteoporosi Severa) e, da quest'anno, anche il Gismo (Gruppo Italiano di Studio Malattie Metabolismo Osseo).
(Wel/ Dire)