Roma, 11 ott. - I posti letto nelle Unita' operative di medicina interna degli ospedali di Roma e del Lazio sono troppo pochi, ed e' questo che provoca il corto circuito con le strutture di pronto soccorso, in preda a un sovraffollamento cronico. Ad affermarlo e' il professor Giuseppe Lavra, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma e primario di Medicina Interna dell'ospedale San Giovanni. In una intervista ad Askanews, Lavra ha ricordato come sia l'Ordine dei medici di Roma sia un'associazione sindacale di categoria abbiano da tempo segnalato il problema alla Regione Lazio, competente per la gestione della Sanita', senza ricevere risposte.
"La chiave principale di questa problematica - ha spiegato Lavra - e' il fatto che hanno ridotto in modo eccessivo i posti letto di area medica internistica degli ospedali. Quindi si crea una incompetenza fra i bisogni che hanno i colleghi dai pronto soccorso/Dea (dipartimento emergenza-accettazione) di destinare i malati alla giusta recettivita' per la degenza ordinaria all'interno dell'ospedale, per cui tanti malati che arrivano non trovano adeguato spazio e quindi necessariamente ristagnano".
Questa situazione, secondo il professor Lavra, e' alla radice di casi come quello di Marcello Cairoli, morto di cancro al pronto soccorso del San Camillo di Roma dopo 56 ore passate in condizioni indecenti, senza la minima privacy. Il caso di Cairoli, sollevato dal figlio Patrizio con una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha provocato finalmente un dibattito pubblico sulle condizioni dei pronto soccorso.
"Noi - ha rivelato Lavra - avevamo anche indicato un percorso che poteva essere utile a superare questa difficolta'. Poi ci sono stati anche altri interventi, anche di tipo sindacale, con un documento che anche forse in modo provocatorio aveva indicato alla Regione la procedura per fare una ricognizione seria di questo problema che produce sovraffollamento delle aree Dea/pronto soccorso, e cercare di risolverla".
"Dalla Regione non ricordo sia mai pervenuta all'ordine una risposta a cio' che sollecitammo, in modo molto garbato ma molto chiaro: non ricordo che ci siano stati riscontri".
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(Wel/ Dire)
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