(DIRE) Roma, 5 ott. - Due i temi che maggiormente hanno caratterizzato la prima giornata del meeting informale dei ministri della Salute a Bratislava, con la partecipazione di Beatrice Lorenzin. Prima questione: come contrastare l'obesità, soprattutto a cominciare da quella infantile fra i 3 e i 12 anni coinvolgendo l'industria per limitare uso di grassi, zucchero e sale in linea con indicazioni Ue e Oms. L'Italia ha insistito sulla necessità di incentivare il miglioramento nutrizionale da parte del settore industriale e ridurre l'impatto del marketing sugli alimenti per bambini per non condizionare le loro scelte. L'obiettivo è incoraggiare stili di vita sani fornendo un'adeguata educazione alimentare con informazioni semplici e comprensibili e supportate da evidenza scientifica. Secondo tema la carenza dei farmaci, che colpisce diversi Paesi in Europa.
"Siamo d'accordo che un sistema comune di informazioni, gestito su base volontaria e collaborativa, inteso come una piattaforma web-based certificata e gestita dall'Agenzia europea dei medicinali (Ema) aiuterebbe gli Stati membri coinvolti ad avere una visione d'insieme del fenomeno- spiega Lorenzin- Il sistema comune di informazione avrebbe il compito di raccogliere gli input soprattutto dai titolari all'immissione in commercio (MAHs) e incrociarli con quelli che arrivano dai singoli stati membri in termini di carenze. Tale piattaforma consentirebbe un'allerta precoce in caso di carenza e quindi di anticipare potenziali interruzioni della fornitura e rotture di stock".
In merito alla definizione di 'farmaco essenziale', per il ministro italiano "una precisa definizione è un argomento cruciale e propedeutico per la predisposizione di qualsiasi strategia di applicazione di norme che possano regolarne la disponibilità. In questo momento in Europa non esiste una definizione legittima e armonizzata non solo di 'carenza di medicinali' o di 'indisponibilità di medicinali', né tantomeno di medicinali critici e/o insostituibili ovvero essenziali, e questo limite rappresenta il primo problema di base da risolvere nell'impostazione di qualsiasi strategia di contrasto ai fenomeni di 'shortage of medicines' che siano essenziali o meno".
"Riguardo alla sede dove discutere in modo pro-attivo di questa problematica- continua Lorenzin- l'Italia prende atto che la riunione sulla disponibilità di farmaci autorizzati con lo scopo di unire le forze, verificare le azioni in corso e discutere i piani futuri, svoltasi a Londra il 15 giugno 2016, ha rappresentato una tappa importante per iniziare a comprendere come gestire questo problema. Ricordo a tutti che proprio in questa riunione i membri Hma ed Ema hanno deciso di avviare una task force sulla disponibilità dei medicinali, con l'obiettivo prioritario di promuovere lo scambio di informazioni e di fare il punto sulle iniziative in corso. I risultati della task force e dei gruppi di lavoro inerenti alle carenze di farmaci dovrebbero quindi acquisire priorità per essere discussi ed avallati nelle riunioni ordinarie dell'Hma che potrebbero essere la sede ideale per rendere quindi operative le decisioni assunte".
Capitolo autorizzazioni all'immissione in commercio dei farmaci: "L'Italia riconosce che una migliore descrizione dei compiti delle aziende che possiedono le autorizzazioni di immissione in commercio dei medicinali faciliterebbe l'applicazione dell'articolo 81 della direttiva 2001/83. A tale proposito l'Italia suggerisce che un forum ad hoc, con la partecipazione di autorità e di industrie, possa proporre 'piani per la gestione del rischio da carenze' e linee guida con le migliori pratiche per affrontare tale questione in modo pro-attivo prima cioè i problemi si presentino costringendo i differenti paesi ad agire in emergenza- conclude il ministro della Salute- Secondo noi l'intervento regolatorio dovrebbe impegnarsi per affrontare in modo chiaro sia la definizione di 'carenza' che di 'farmaco essenziale' e descrivere con altrettanta precisione i limiti della responsabilità dei titolari dell'immissione in commercio nel prevenire carenze di fornitura. Nel caso in cui questo fosse necessario, il suddetto intervento potrebbe anche definire misure per la tutela dei mercati più deboli, come abbiamo appena sentito da alcuni onorevoli interventi prima del mio e come quelle proposte nel testo della normativa che fa riferimento alla 'offerta di prodotti, specialmente medicinali, in tutti gli Stati membri'.
(Wel/ Dire)