Roma, 24 nov. - Cure non urgenti? Arriva il numero unico italiano ed europeo 116117. E' approdato in Conferenza Stato-Regioni l'accordo sulle linee di indirizzo del nuovo servizio. Il numero 116117 è il numero unico nazionale per l'accesso ai servizi di cure mediche non urgenti e altri servizi sanitari e concorre alla gestione della domanda assistenziale a bassa intensità/priorità.
L'attivazione del numero 116117 non è legata solo alla sostituzione dei numeri di Continuità assistenziale, ma anche al raccordo con il servizio di emergenza urgenza dalle ore 24 alle ore 8, in linea con il documento integrativo dell'atto d'indirizzo della medicina convenzionata approvato dal comitato di settore e all'implementazione dei servizi h24 secondo i contenuti dell'Accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013 e del Patto per la salute, con particolare riferimento alle funzioni in grado di assicurare la continuità delle cure e di intercettare prioritariamente la domanda a bassa intensità.
Il numero 116117 risponde alle seguenti caratteristiche: - è uno strumenti di comunicazione rivolto a tutti i cittadini senza alcuno obbligo di registrazione preventiva - il numero è unico in Italia ed Europa - è un numero a chiamata rapida e non necessita di prefisso - il numero è disponibile h24 per 7 giorni a settimana - fornisce assistenza e/o informazioni - il servizio non è limitato nel tempo - non è richiesto all'utente il pagamento della chiamata - le chiamate possono essere effettuate da telefono fisso o mobile - i dati personali vengono trattati nel rispetto della privacy - la struttura organizzativa del servizio può avere delle variazioni da Regione a Regione Criteri e modalità per la realizzazione: In analogia con quanto avvenuto in passato per il servizio 118, e a quanto sta avvenendo per il servizio NUE 112, le Regioni possono chiedere all'interno di un programma di attivazione regionale, l'attivazione del servizio 116117 nel rispetto di alcuni requisiti.
Ambito territoriale: l'ambito minimo di raccolta della chiamata è il distretto telefonico.
Garanzia risposta H24: le Regioni possono richiedere l'attivazione del 116117 anche per ambiti territoriali limitati solo in presenza di una capacità di risposta H24. Il servizio non dev'essere una mera sostituzione dei vari numeri usati per il servizio di continuità assistenziale che per sua caratteristica opera su archi temporali limitati, ma deve garantire a tutti i cittadini nelle 24 ore la possibilità di ricevere senza soluzione di continuità risposte a tutte le chiamate di cure mediche non urgenti.
Tipologia delle informazioni e dei servizi: La risposta all'utente deve essere garantita da un operatore in grado di valutare la richiesta e di instradarla verso servizi/professionisti in grado di soddisfare il bisogno. Per questo sono stati definiti dei criteri minimi di risposta sia tecnici che operativi (schede informative ad hoc, trasferimento chiamata). Il set minimo dei servizi da erogare è: Prestazioni e/o consigli medici non urgenti nelle ore di apertura del servizio di CA; Modalità di accesso a Mmg/pls anche in caso di difficoltà di reperimento; consigli sanitari non urgenti prima dell'orario di apertura del servizio di CA e dopo l'orario di chiusura con eventuale inoltro della chiamata al 118; Individuazione e trasferimento delle richieste di soccorso sanitario urgente al 118; Modalità di accesso alla Guardia turistica.
Tempi di attesa: Stabilito a livello nazionale che il tempo di attesa della prima risposta da parte dell'operatore, a regime del servizio, non dovrà essere superiore ai 2 minuti nel 75% dei casi. Bacino minimo: Il bacino minimo di ogni centro di risposta 116117 è provinciale. Auspicata anche un'integrazione delle tecnologie di comunicazione tenendo conto della realizzazione del NUE 112. Per l'attivazione le Regioni richiedono l'autorizzazione al Ministero della Salute.
Sperimentazione: Il progetto prevede una prima fase di attivazione del numero a carattere sperimentale che interessi un territorio di uno o più distretti telefonici, per un bacino di riferimento non inferiore a 150mila abitanti. Sperimentazione durerà massimo un anno.
Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)