(DIRE) Roma, 9 nov. - I giovani imprenditori della sanità privata del Lazio cercano un confronto con le istituzioni in merito al Ddl Gelli sulla responsabilità del personale sanitario, ma soprattutto chiedono di poter ottenere dei cambiamenti al testo di legge. E lo fanno nel corso nella tavola rotonda dal titolo 'Disegno di Legge Gelli - Cambiano le regole sulle responsabilità sanitaria; impatti sul sistema', a Roma presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani al Senato. "Il disegno di legge nel suo iter di approvazione- dice Gaia Garofalo, vicepresidente Aiop Giovani Lazio- è alle battute finali e noi non condividiamo alcuni punti. Sollecitiamo un ripensamento relativo al comma 5 dell'articolo 9 che pone un tetto incomprensibile all'azione di rivalsa delle aziende sanitarie nei confronti del medico, pari a tre volte lo stipendio annuo, e al primo comma dell'articolo 10, recentemente emendato, che prevede l'obbligo per le strutture sanitarie di assicurare, a proprie spese, anche i medici in regime di libera professione".
Questo emendamento, secondo Garofalo, appare in contraddizione "con l'impianto stesso del disegno di legge- prosegue- che pur chiarisce la responsabilità contrattuale del personale in libera professione. Siamo inoltre molto preoccupati circa le ripercussioni che potrà avere il comma 3 dell'articolo 7, che chiarisce una volta per tutte la natura extracontrattuale della responsabilità del medico, suscitando in noi operatori del settore il timore di un aumento, o comunque la certezza di una mancata riduzione del contenzioso nei confronti delle strutture sanitarie. Vale la pena ricordare- sottolinea- che delle 32mila denunce annue, 2/3 sono già nei confronti delle strutture sanitarie, 1/3 nei confronti del personale medico".
Aggiunge ancora il vicepresidente Aiop Giovani Lazio: "Se il nostro timore fosse fondato, ci sarebbe probabilmente il rischio di ripercussioni in materia assicurativa: diminuirebbero certamente i premi per l'assicurazione medica, ma potrebbero aumentare quelli, oggi già molto elevati, delle strutture sanitarie. Elevati al punto tale che già oggi molte aziende pubbliche e private preferiscono ricorrere al meccanismo dell'autoassicurazione". Mai come oggi l'Aiop vorrebbe essere ascoltata, dice Gianni Costa, presidente dell'Aiop Giovani Lazio: "È il nostro desiderio più grande- sottolinea- Personalmente sono orgoglioso di essere il presidente di un gruppo di giovani che attraverso il proprio lavoro ogni giorno difendono questo sistema sanitario, dimostrando molta sensibilità e attenzione ai diversi problemi che lo caratterizzano. Uno su tutti la medicina difensiva appunto, la facilità con cui vengono prescritti esami e prestazioni a volte inutili. Uno spreco di risorse pari a 10 miliardi di euro, circa 0,75% del pil. E sono sempre più i medici che ammettono un comportamento del genere ultimamente".
Prosegue quindi Costa: "Sono pienamente d'accordo sul fatto che si debba ricostruire il rapporto o vincolo fiduciario tra pazienti e medici ma ho la sensazione che 'spostare' semplicemente il carico di responsabilità dal medico alla struttura si traduca in un ulteriore appesantimento dei bilanci degli ospedali (pubblici e privati) andando ancora una volta a gravare sulle tasche dei cittadini. Rappresentando il futuro di questo paese ci aspettiamo che i nostri politici ci coinvolgano in scelte di cambiamento che riguardano la sanità al servizio dei cittadini di cui noi facciamo parte in maniera rilevante". Secondo Lorenzo Miraglia, presidente Aiop Giovani Nazionale, questa legge "sicuramente ha delle caratteristiche negative per il mondo ospedaliero privato e pubblico- dice- poiché rischia di far lievitare considerevolmente i risarcimenti a carico dell'ospedale. In un momento di forte ripensamento dei modelli ospedalieri nel mondo credo che aumentare il peso delle responsabilità (già estremamente onerose) sicuramente comporterà a cascata un peggioramento dei livelli delle erogazioni delle prestazioni".
Aiop Giovani, che da sempre si pone non solo a difesa del Ssn ma soprattutto a promotori "con spirito innovativo, del miglioramento dei modelli organizzativi all'interno dello stesso- sottolinea Miraglia- crediamo che il futuro del sistema sia nella coesione dei diversi soggetti chiamati ad operare nella sanità e non nei corporativismi e nelle divisioni". conclude infine Jessica Veronica Faroni, presidente Aiop Lazio: "Come presidente Aiop Lazio sono prima di tutto portata a difendere e tutelare nella più corretta legalità le 120 aziende iscritte alla nostra associazione, quindi dico 'no' al testo approvato dalla commissione del Senato perché i costi delle aziende private lieviterebbero paurosamente. Ma come cittadina mi pongo un problema forse anche più grave: chi si farà carico dei costi notevolmente più elevate delle aziende pubbliche? Le Asl, le aziende ospedaliere e quelle universitarie sicuramente no, visto che continuano ad essere in rosso. Allora chi? Come al solito le spese ricadranno sui cittadini che si ritroveranno con aumento di tasse o con un livello di qualità più basso della sanità. Per questo invito i responsabili politici a rivedere il testo del Ddl".
(Wel/ Dire)