(DIRE) Roma, 21 mar. - "Tutti hanno universalmente diritto alle cure. Le persone straniere prive di permesso di soggiorno e i cittadini comunitari privi di iscrizione anagrafica hanno diritto ad accedere alle cure urgenti ed essenziali ancor che continuative utilizzando il codice Stp (Straniero temporaneamente presente) e del codice Eni (europeo non iscritto)". Lo dicono Matteo Schwarz e Lucia Pugliese del dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell'Iss (Istituto superiore di sanità), presentando la nuova Guida sull'assistenza socio-sanitaria dedicata ai migranti dal titolo 'L'accesso alle cure della persona straniera: indicazioni operative'.
"Per cure urgenti- proseguono- si intendono le cure che non possono essere differite senza pericolo per la vita o danno per la salute della persona. Per cure essenziali si intendono le prestazioni sanitarie, diagnostiche e terapeutiche, relative a patologie non pericolose nell'immediato e nel breve termine, ma che nel tempo potrebbero determinare maggiore danno alla salute o rischi per la vita (complicanze, cronicizzazioni o aggravamenti)". Ma perché si è sentita l'esigenza di aggiornare la guida? "Il maggiore impulso all'aggiornamento della Guida- rispondono Schwarz e Pugliese- è stato dato dal recepimento della direttiva 2011/24/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, recepimento avvenuto con decreto legislativo del 4 marzo 2014 N. 38 che si affianca ai Regolamenti di sicurezza sociale. Con l'introduzione di questa nuova normativa si è data maggiore possibilità di usufruire di cure sanitarie negli altri paesi dell'Ue".
Tra i nuovi punti della Guida, una sezione dedicata ai cittadini dell'Ue e della Eea (Area economica europea) con una trattazione dell'assistenza transfrontaliera. Sono stati, inoltre, inseriti riferimenti ai principali centri per l'immigrazione, distinguendoli per tipologia e funzioni. "La finalità prioritaria della guida- fanno sapere ancora dall'Iss- è quella di fornire un utile strumento operativo, soprattutto ai soggetti che si trovano a dover rispondere alle numerose richieste di assistenza e di informazione che provengono dalle persone immigrate. Gli operatori socio sanitari sono formati per seguire le persone straniere nello svolgimento dell'iter".
Intanto, alle persone straniere appartenenti a stati non facenti parte dell'elenco degli stati con i quali l'Italia ha redatto accordi bilaterali, potrebbe "non essere garantita l'assistenza sanitaria. Per questo motivo- concludono Schwarz e Pugliese dell'Iss- è opportuno che stipulino una polizza assicurativa come è previsto da DLvo 286/98 art. 34, comma 3".
(Wel/ Dire)