(DIRE) Roma, 21 mar. - Nessun sistema sanitario può funzionare senza una buon sistema informativo, perché la mancanza di dati sanitari robusti rende più difficile prendere decisioni appropriate sull'allocazione delle risorse per migliorare la salute e aiutare le persone a vivere meglio e più a lungo. In molti Paesi in via di sviluppo si registra ancora una mancanza di dati sanitari, con informazioni frammentate sulle nascite, le morti e su altri importanti aspetti relativi alla salute delle persone: più di due terzi della popolazione mondiale vive in Paesi che non producono statistiche affidabili sulla mortalità per età, sesso e causa di morte.
Nel 2014 solo la metà dei Paesi ha comunicato all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i dati sulle cause di morte, che costituiscono uno dei più importanti indicatori di salute per capire le priorità sanitarie di un Paese, e più di 100 nazioni nel mondo non dispongono di sistemi affidabili per la registrazione delle nascite e delle morti. Molti Paesi non hanno neppure solidi dati sul loro personale sanitario o sul sistema di finanziamento della sanità.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, adottati nel settembre 2015, delineano un programma ambizioso per un mondo più giusto, più sicuro e più sano con 17 obiettivi e 169 target. È chiaro che per raggiungere gli obiettivi, per comprendere adeguatamente la portata del lavoro da fare e per prendere buone decisioni su dove concentrare le risorse, sono necessari dati affidabili e investimenti a livello nazionale e internazionale in robusti sistemi statistici e di informazione sanitaria.
"Il denaro, da solo, non è sufficiente", ha dichiarato Ties Boerma, Direttore per la ricerca e per l'informazione dell'OMS. "Molti Paesi in via di sviluppo si trovano ad affrontare numerose richieste di dati da parte dei donatori. A livello complessivo possiamo fare di più attraverso un migliore coordinamento e l'allineamento tra i donatori, al fine di alleviare l'onere amministrativo per i Paesi e rafforzare la loro capacità di raccogliere, analizzare e utilizzare dati sanitari affidabili".
L'Health Data Collaborative, lanciata il 9 marzo 2016 a New York per dare supporto ai Paesi nella costruzione di migliori sistemi di dati sulla salute (health data), punta proprio a questo. Si tratta di una partnership informale che coinvolge l'OMS e le agenzie di sviluppo, i governi, i donatori e il mondo accademico con l'obiettivo di rafforzare la capacità delle nazioni di raccogliere, analizzare e utilizzare dati sulla salute affidabili. Si propone di raggiungere in 60 Paesi a reddito basso e medio-basso entro il 2024 l'implementazione di piani di investimento comune volti a rafforzare i sistemi di informazione sanitaria e entro il 2030 il passaggio dall'assistenza internazionale a questi nuovi sistemi. Il primo prodotto di tale partnership è la "Global Reference List of 100 Core Indicators", una lista dei 100 principali indicatori di salute stilata in sostituzione dei più di 600 che i diversi Paesi avevano precedentemente riportato.
Uno dei primi Stati ad aver ricevuto il sostegno della Health Data Collaborative e ad aver dimostrato come la tecnologia possa essere sfruttata per migliorare il modo in cui i dati vengono raccolti e utilizzati è stato il Bangladesh. "La debolezza dei dati relativi alla salute rende estremamente difficili una buona pianificazione e i processi decisionali", ha dichiarato Abul Kalam Azad, Direttore del Management Information System del Ministero della Salute del Bangladesh. "Prima tutte le decisioni erano basate su ipotesi, mentre ora le cose sono cambiate, soprattutto a livello locale, e stiamo ottenendo dati migliori in tempo reale che fanno la differenza per la qualità delle cure che le persone ricevono".
Mentre solo meno di dieci anni fa ricercare i dati di un paziente in una clinica in Bangladesh significava interagire con 33 sistemi separati, non collegati tra loro, e con un mosaico di informazioni caotico e frammentato, con un conseguente oneroso lavoro di ufficio per gli operatori sanitari e meno tempo per la cura del paziente, oggi le cose sono cambiate. Con il supporto dell'OMS e degli altri partner, è stato introdotto un approccio più moderno, che integra tutti i dati in un unico e coerente sistema di informazione sanitaria. I vantaggi riguardano sia il livello locale, permettendo agli operatori sanitari di seguire le donne in stato di gravidanza e i bambini, sia quello nazionale, rendendo possibile l'utilizzo di dati in tempo reale e quindi una pianificazione più efficiente ed efficace, nonché meno lavoro di ufficio per gli operatori sanitari, una rapida risposta ai picchi di malattia e una migliore cura per le persone.
(Wel/ Dire)