Roma, 16 mar. - Un gruppo di ricercatori dell'Università di Granada ha messo a punto un nuovo test semplice e non invasivo che consente di determinare se un bambino di 2-4 anni è affetto o meno da celiachia, senza doverlo sottoporre ad un prelievo di sangue. Il test può essere effettuato da personale senza particolare esperienza, ma va naturalmente interpretato da personale medico, è rapido (tempo di esecuzione circa 10 minuti), economico (10-12 euro) e poco invasivo. Viene infatti effettuato su una goccia di sangue capillare ottenuta da un polpastrello.
"L'idea alla base di questa ricerca - afferma Vega Almazan de Bobadilla, ricercatore presso il Dipartimento di Pediatria dell'Università di Granada - è scaturita dalla necessità di capire se c'è una qualche prevalenza silente di malattia celiaca nel nostro campo di specializzazione".
Per celiachia silente si intendono quelle forme inapparenti agli occhi dei medici, in quanto danno sintomi minori, dei quali neppure il paziente si rende conto. La celiachia è una malattia sistemica causata da un'intolleranza permanente al glutine che colpisce soggetti con predisposizione genetica. I sintomi si distinguono in intestinali (malassorbimento, distensione addominale, diarrea, dolore addominale, ecc) ed extra-digestivi (problemi cutanei, dolori articolari, cefalea, ecc).
Attualmente, per la diagnosi di celiachia si richiedono tre elementi: sintomatologia clinica, presenza di autoanticorpi specifici, esame istologico compatibile su biopsia intestinale.
I ricercatori dell'Università di Granada per valutare la prevalenza della malattia celiaca silente nei bambini di 2-4 anni, hanno utilizzato nuovi strumenti in grado di valutare la presenza di autoanticorpi sul sangue capillare del paziente.
"Basta ottenere una goccia di sangue da un polpastrello, da inserire nel nostro device. Se il soggetto è affetto da celiachia comparirà una linea rosa (simile a quella dei test di gravidanza) sulla striscia reattiva. La linea rosa significa che nel sangue di quel paziente sono presenti gli autoanticorpi caratteristici della malattia".
Gli autori specificano tuttavia che in caso di positività del test, sarà necessario confermare la diagnosi per via tradizionale (prelievo di sangue e ricerca degli anticorpi); tuttavia un risultato negativo consentirà di escludere con ragionevole certezza la presenza della malattia. Il test ha infatti - secondo gli autori - un potere predittivo negativo elevato.
Lo studio condotto dall'Università di Granada, pubblicato su Pediatric Research - è stato condotto su 198 bambini. Il test ne ha individuati 6 affetti da celiachia (pari ad una prevalenza del 3%, più elevata della media europea). Tutti risultavano asintomatici o avevano una sintomatologia molto sfumata, che non aveva indotto i genitori a consultare un pediatra. La conferma della diagnosi è stata quindi effettuata presso l'unità di gastroenterologia pediatrica dell'ospedale universitario Virgen de las Nieves di Granada, dove i piccoli pazienti sono stati sottoposti a gastroscopia e a biopsie.
"Grazie a questo nuovo metodo diagnostico, effettuabile presso l'ambulatorio del pediatra o del medico di famiglia è possibile individuare dei casi di celiachia negletti per la loro sintomatologia atipica ed evitare così procedure, prelievi di sangue o visite specialistiche inutili".
Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)