(DIRE) Roma, 10 mar. - "C'è un bisogno crescente di assistenza per i pazienti che si scoprono sempre meno autonomi e più bisognosi di cure che non sono di tipo farmacologico, ma relazionale ed educativo. Qualcuno che insegni loro a vivere nella loro casa, con la loro famiglia, sfruttando strategie e tecnologie disponibili. Sono esigenze che si collocano in una terra di mezzo, che richiede al governo precise politiche di tipo socio-sanitario e rimanda alla formazione di profili professionali che abbiano competenze di entrambi i tipi.
Competenze di tipo sanitario, necessarie ma insufficienti, che vanno integrato con competenze di tipo più spiccatamente sociale, più flessibili e orientate ad una qualità di vita soddisfacente. Tra i protagonisti di questa piccola rivoluzione, che potrebbe spostare l'asse di cura dall'ospedale al territorio, sono gli educatori professionali, laureati in facoltà di Medicina con uno corso di laurea abilitante, con un tirocinio di tipo professionalizzante di 1.500 ore. Sono professionisti competenti, formati con uno stile didattico di tipo tutoriale, possibile perché in ogni corso non ci sono più di 40 studenti e ognuno di loro ha la possibilità di seguire un percorso fortemente personalizzato". Lo afferma l'onorevole Paola Binetti deputata di Area popolare, Ncd-Udc.
"Il ddl in discussione alla Camera dei deputati sulla figura dell'educatore sta cercando punti concreti di convergenza e di distinzione tra loro e i colleghi laureati in Facoltà di Scienze dell'educazione, che hanno una analoga passione educativa, ma percorsi curriculari molto diversi. Sono più orientati ai contesti scolastici e culturali; impegnati in azioni di integrazione socio-culturale sui territori in cui la crescente complessità sociale pone nuovi ed inediti interrogativi. La loro sinergia potrà essere un importante fattore di arricchimento in città metropolitane in cui le periferie richiedono interventi mirati sui problemi specifici che lì sorgono, per evitare quell'esplosione di disagio e di violenza che così drammaticamente sta esplodendo in questi giorni. Se i primi sono più orientati alla riabilitazione questi ultimi sono più impegnato sul fronte della prevenzione. Ma gli uni e gli altri sono preziosi per il benessere cittadino. E questo basterebbe per auspicare l'approvazione di una buona legge per gli Educatori" conclude.
(Wel/ Dire)