(DIRE) Roma, 31 mag. - Non cala, anzi sale leggermente, in Italia il numero di fumatori. La percentuale dei consumatori di bionde è di 11,5 milioni (circa il 22% della popolazione), rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015. Riprende poi il consumo delle e-cig, che torna a toccare punte del 4% di utilizzatori nella popolazione. Sono alcuni dei dati presentati a Roma nel corso del convegno 'Tabagismo e Servizio sanitario nazionale', che si è svolto presso l'Istituto superiore di sanità. "Sebbene non ci siano ancora riscontri scientifici sufficienti sulla sicurezza e l'efficacia delle e-cig nella disassuefazione alle abitudini al fumo- dice Walter Ricciardi, presidente dell'Iss- la ripresa del consumo di questi articoli sottolinea la necessità di un attento e ulteriore monitoraggio del fenomeno e di rigorosi studi clinici sul loro utilizzo".
Viceversa, restano sostanzialmente invariati da otto anni i consumi delle sigarette tradizionali, indipendentemente dall'ingresso sul mercato delle e-cig, che sono spesso abbinate all'uso di tabacco tradizionale: "Si conferma anche quest'anno un trend che andiamo osservando oramai da 8 anni- spiega Roberta Pacifici, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Iss- ovvero che la prevalenza di fumatori in Italia rimane pressoché invariata, al di là di piccole oscillazioni percentuali scarsamente significative: in particolare, registriamo una lieve crescita nella prevalenza dei fumatori di entrambi i sessi, con un aumento più marcato negli uomini rispetto alle donne. Ciò che sta cambiando sono le modalità di consumo. Quasi l'80% degli utilizzatori di sigarette elettroniche usa anche sigarette tradizionali: un dato che merita una riflessione alla luce del fatto che la maggior parte di queste contengono nicotina".
Ecco la sintesi del Rapporto: - I fumatori in Italia sono 11,5 milioni, il 22,0% della popolazione: 6,9 milioni di uomini (il 27,3%) e 4,6 milioni di donne (17,2%). Gli ex fumatori rappresentano il 13,5% della popolazione (7,1 milioni) i non fumatori sono invece 33,8 milioni (il 64,4% della popolazione). Secondo le indagini Doxa condotte tra il 2002 e il 2016 il dato di quest'anno relativo ai fumatori si riporta sui valori registrati nel 2008.
Si osserva inoltre un lieve incremento della prevalenza di fumatori di entrambi i sessi: gli uomini passano dal 25,1% del 2015 al 27,3% del 2016, le donne dal 16,9% del 2015 al 17,2% del 2016.
- L'analisi della prevalenza del fumo di sigarette tra gli uomini e le donne nelle varie classi di età mostra che la percentuale di fumatori è ancora superiore a quella delle fumatrici in tutte le fasce di età. Nella fascia di età compresa tra i 25 e 44 anni si registra la prevalenza maggiore di fumatori di entrambi i sessi (24,1% delle donne e 31,9% degli uomini).
Fumano di meno gli ultrasessantacinquenni: il 6,9% delle donne e il 18,2% degli uomini. La distribuzione dei fumatori rispetto alle varie aree geografiche mostra che la prevalenza di fumatori di sesso maschile si registra nelle regioni del centro Italia (30.4%), mentre la prevalenza di fumatrici nelle regioni del nord (19.9%).
- Il consumo medio di sigarette al giorno si conferma intorno alle 13 sigarette. Il 45,0% dei fumatori fuma tra le 10 e le 19 sigarette/die. In aumento, rispetto allo scorso anno, i fumatori cosiddetti 'leggeri' (fino a 9 sigarette/die): sono passati dal 16,7% nel 2015 al 23,6% nel 2016. Il 71,1% dei fumatori ha acceso la prima bionda tra i 15 ed i 17 anni: questa fascia d'età si conferma nel tempo particolarmente critica per l'iniziazione al fumo di tabacco. Il 13,8% dei fumatori ha iniziato a fumare addirittura prima dei 15 anni. Gli uomini iniziano mediamente un anno e mezzo prima delle donne (a 17,4 anni gli uomini, a 18,7 le donne) e il motivo per cui si accende la prima sigaretta è legato all'influenza dei pari: il 60,7% dei fumatori, infatti, ha iniziato perché influenzato dagli amici o dai compagni di scuola. - La sigaretta elettronica. Quest'anno si registra, per la prima volta dopo 3 anni, un sensibile incremento dell'uso della sigaretta elettronica: gli utilizzatori di e-cig sono infatti passati dall' 1,1% del 2015 al 3,9% del 2016 (nel 2014 erano l' 1,6%). Coloro che la usano abitualmente nel 2016 sono il 2,3% (nel 2015 erano lo 0.7%), mentre coloro che la usano occasionalmente sono l'1,6% ( nel 2015 erano lo 0,4%). Gli utilizzatori di sigaretta elettronica sono soprattutto utilizzatori duali (sigaretta elettronica + sigaretta tradizionale) e rappresentano il 77,6% degli utilizzatori di e-cig: questa percentuale ha subito lievissime variazioni nel corso degli anni (erano il 73,1% nel 2015 e l'80,7% nel 2014).
Tra questi, fumatori che non hanno modificato le loro abitudini tabagiche (5.6%) o che hanno aumentato (0.5%), ridotto leggermente (5.6%) o drasticamente (9.5%) il numero di sigarette tradizionali fumate. E ancora, tra gli utilizzatori duali, gli ex fumatori che hanno dichiarato di aver ricominciato a fumare le sigarette tradizionali assieme alla sigaretta elettronica (24.9%) o coloro che non fumavano e sono diventati consumatori duali di sigarette tradizionali e sigarette elettroniche (17.8%). Tra gli utilizzatori esclusivi di sigaretta elettronica (18,4% degli utilizzatori di e-cig) fumatori che hanno smesso di fumare (7.7%) e persone che si sono avvicinate per la prima volta alla sigaretta elettronica ma non erano fumatori (10.7%).
- Numero verde e centri antifumo. L'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Iss effettua dal 2000 il censimento dei servizi territoriali per la cessazione dal fumo di tabacco (centri antifumo). Il censimento del 2016 rileva una lievissima diminuzione nel numero dei centri antifumo attivi sul territorio nazionale (363 ad aprile 2016, 368 nel 2015), con quasi 14mila utenti in trattamento. In particolare, 305 centri antifumo afferiscono al Ssn e 58 alla Lilt e sono localizzati soprattutto nel nord Italia (57,3%), Nel 2015, l'84,4% dei centri antifumo ha preso in carico fino a 100 pazienti/anno. Tra i principali canali di accesso ai centri antifumo, l'invio da parte del telefono verde contro il fumo (800554088) dell'Iss, che nel 2015 ha raccolto 3600 telefonate (2.274 utenti donne e 1.326 uomini), provenienti soprattutto dal sud Italia (42,3%), ma anche dal nord (35.3) e dal centro (22.4%). Le telefonate hanno riguardato soprattutto utenti di età compresa tra i 46 e i 55 anni.
(Wel/ Dire)