(DIRE) Roma, 16 mag. - I disturbi alimentari sono malattie psicologiche, con importanti ricadute sul piano organico e funzionale, che interessano circa 70 milioni di persone nel mondo; persone che appartengono a differenti eta', generi, identita' etniche, nazionalita', strati socio-economici, competenze e capacita'. "I disturbi alimentari- fanno sapere gli esperti della Sisdca (Societa' italiana per lo studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare)- hanno il tasso di mortalita' piu' alto tra tutte le malattie mentali e si manifestano con importanti conseguenze sul piano organico e del funzionamento sociale, con gravi penalizzazioni della qualita' di vita; per giunta, molto spesso, non c'e' un'efficace presa in carico da parte dei servizi sanitari nonostante la ricerca abbia dimostrato in modo sempre piu' evidente che esistono metodi in grado di offrire risultati positivi fino al pieno recupero clinico-funzionale".
Intanto, si svolgera' il 2 giugno a Roma, dalle 15 alle 18 presso la Sala dell'Aranciera dell'Orto Botanico (in largo Cristina di Svezia, 24), la prima Giornata Mondiale sui Disturbi alimentari che vedra' riuniti i membri della comunita' scientifica di tutto il mondo per confrontarsi sui Da, in collaborazione con le associazioni delle persone colpite da questa patologia e delle loro famiglie, con lo scopo di aumentare l'accesso a informazioni accurate, di sradicare miti e di sostenere il cambiamento delle politiche nei confronti dei Disturbi alimentari. La prima Giornata Mondiale sui Disturbi Alimentari, promossa dall'Academy of Eating Disorders, e' organizzata in Italia dalla Sisdca in collaborazione con diverse Societa' Scientifiche che operano nel settore.
"Attraverso la mobilitazione virtuale e l'attivismo specifico di ogni Paese- spiega Amy Cunningham, co-fondatrice di International Eating Disorders Action- questa giornata fara' progredire la comprensione sui disturbi alimentari come malattie curabili che interessano una quota trasversale della popolazione del mondo, chiedendo ai responsabili delle politiche sanitarie piu' consapevolezza e responsabilita' nella programmazione sanitaria e l'istituzione di reti e sistemi di cura nazionali adeguati". Inoltre, la giornata offrira' l'occasione per far crescere l'advocacy delle persone indebolite dalla malattia e per la creazione di nuovi partenariati tra mondo della ricerca clinica e istituzioni. Una base di opportunita' per future azioni finalizzate a cambiamenti a livello internazionale.
(Wel/ Dire)