(DIRE) Roma, 11 mag. - "È da oltre un mese che protestiamo vivamente contro questo atto di indirizzo, che per ora è solo nelle carte della Conferenza Stato-Regioni, per l'inizio della trattativa per il rinnovo della convenzione della Medicina generale. Questo atto di indirizzo butta a mare anni di conquiste ottenute in campo socio-sanitario: l'H16 significa lasciare i cittadini fuori dalla rete dell'assistenza territoriale e abbandonati in un limbo teoricamente tutelato solo dal 118, che è sottorganico, privo di personale medico sulle ambulanze e che dovrebbe essere swittchato su casi e tipologie di pazienti che sono tipici della medicina generale e delle cure primarie. Una follia di cui non si capisce la ratio". Così Cristina Patrizi, responsabile area convenzionata dello Smi Lazio, interpellata dall'agenzia Dire in merito alla protesta organizzata a Roma dal sindacato davanti alla Camera.
"La letteratura internazionale- ha proseguito- è chiarissima su questo, ci sono dati, anche recentissimi, che dicono chiaramente come l'associazionismo non incide sul numero degli accessi e sulla durata degli interventi di pronto soccorso. I cittadini devono sapere che non troveranno il loro medico H16, ma troveranno un sistema di reperibili che coprono le esigenze di salute. Sul territorio, per esempio nel Lazio, c'è già una rete di unità di cure primarie che garantisce H9 l'assistenza per la medicina generale, a cui si affianca l'assistenza notturna H12 (dalle 20 alle 8). Questo si vuole smantellare, ed è veramente inconcepibile, è contro le evidenze scientifiche, contro la ragionevolezza economica e contro la sostenibilità del sistema. Si tratta veramente di un pasticcio, fatto per garantire posizioni di pseudo-prestigio a chi andrà a coordinare le Asp. Se questa è la risposta, i cittadini non ne hanno bisogno e neppure i medici".
Ha aggiunto la responsabile area convenzionata dello Smi Lazio: "Abbiamo fatto il nostro e continueremo a farlo, perché di fronte alle follie della demagogia pura non possiamo tacere.
L'Ordine dei medici di Roma è stato al nostro fianco, sostenendo la nostra battaglia e riconoscendole un valore politico e sociale unico. Ci auguriamo che questo disastro annunciato della chiusura della guardia medica non avvenga. Per questo- ha concluso Patrizi- chiediamo un incontro con il Governo".
(Cds/ Dire)