(DIRE) Roma, 5 mag. - Oggi, 5 maggio, l'Oms celebra la Giornata mondiale per l'igiene delle mani. Ogni anno con lo slogano "Salvare vite umane: pulisci le tue mani" l'Oms mira a raggiungere l'obiettivo di mantenere alata l'attenzione "sull'importanza dell'igiene delle mani nell'assistenza sanitaria e per 'unire le persone' a sostegno dell'igiene a livello globale". E proprio il miglioramento elle pratiche di igiene delle mani in tutti i servizi chirurgici attraverso la continuità di cura: dai reparti chirurgici, alle sale operatorie fino ai servizi ambulatoriali chirurgici rappresenta l'obiettivo primario della campagna 2016.
"La riduzione e prevenzione delle infezioni è un onere - scrive l'Oms - per i sistemi sanitari ed è ancora un aspetto critico in tutto il mondo. I pazienti chirurgici sono a rischio di infezioni correlate all'assistenza sanitaria (HAI), in particolare le infezioni del sito chirurgico (SSI) e infezioni da dispositivo associato (ad esempio, infezione del tratto urinario catetere-associata)".
Tra le priorità vi è la disponibilità di acqua e servizi igienici che latitano nel 35% delle strutture sanitarie secondo una ricerca Oms del 2011 su 54 paesi a basso e medio reddito.
Inoltre è stato annunciato come entro quest'anno sarà presentata "la prima linea guida globale sul sito chirurgico e la prevenzione delle infezioni".
INFEZIONI OSPEDALIERE NELLA UE Nel 2013 secondo il rapporto dell'European centre for disease prevention and control (ECDC) era del 3,4% ovvero 4,2 milioni di pazienti ogni anno. I principali tipi di infezione sono stati quelle del tratto respiratorio ( 33,6%), infezioni delle vie urinarie sintomatiche (22,3%) e infezioni della pelle (21,4%).
In Italia si stima che circa il 6% dei pazienti ricoverati contrae un'infezione ospedaliera. Ogni anno, quindi, si verificano in Italia 6/700 mila infezioni in pazienti ricoverati in ospedale (soprattutto infezioni urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi). Di queste, si stima che circa il 30% siano potenzialmente prevenibili e che siano direttamente causa del decesso nell'1% dei casi.
(Wel/ Dire)