(DIRE) Roma, 2 mag. - L'1 maggio è stata la festa dei lavoratori, "ma in un periodo di tagli e profonda crisi, in cui proprio il lavoro è il bersaglio principale, i festeggiamenti appaiono quasi irriverenti". Lo ha scritto Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed.
"Vogliamo però profittare di quest'occasione- ha continuato in una nota- per ricordare che, in sanità, il lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari è valore fondante e garanzia della esigibilità di diritti costituzionali dei cittadini. Anche nelle condizioni di decapitalizzazione e svalorizzazione in cui è costretto dall'attacco della politica e dal dilagare di una cultura gestionale di derivazione industriale. La sanità deve fare i conti con migliaia di medici e dirigenti sanitari, giovani e meno giovani, che vivono la quotidiana precarietà del proprio lavoro, senza garanzie, senza tutele, senza certezza per il futuro. E con migliaia di colleghe donne che in molti casi alla precarietà aggiungono pregiudizi e penalizzazioni di genere intollerabili in una società civile, in un conflitto crescente tra diritti e tutele. Ma anche con un peggioramento senza pari delle condizioni in cui, pur nella certezza del posto di lavoro, esso viene oggi svolto, con caratteristiche di gravosità e rischiosità crescenti per se è per i pazienti che assistono".
"Anche il sindacato vive una fase difficile del proprio ruolo sociale- ha aggiunto- in una eclissi dei corpi intermedi che non vuole riconoscerne le funzioni, né cogliere e accogliere le potenzialità di un interlocutore credibile. L'Anaao Assomed che in questa capacità crede da sempre, vuole richiamare l'attenzione del Governo e del Ministro della salute affinché la retorica e le parole che verranno spese per celebrare questa giornata, siano accompagnate da gesti concreti. Che diano sostanza alla valorizzazione della sanità pubblica e del lavoro svolto al suo interno da medici e dirigenti sanitari che rappresenta il punto centrale dell'accordo tra Governo e organizzazioni sindacali del 9 marzo. A partire da una decisa azione a sostegno di un rinnovo contrattuale atteso da 7 anni, della stabilizzazione delle migliaia di precari che garantiscono i Lea per i cittadini e di ostacolo all'abuso imperante di contratti atipici fino a forme moderne di caporalato. Il lavoro in sanità diventi, anche nella considerazione della politica, un valore da sostenere, uno strumento di cambiamento e di governo della spesa, la garanzia di mantenimento e miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini italiani".
(Wel/ Dire)