(DIRE) Roma, 13 lug. - "Il contratto di lavoro dei medici ospedalieri è bloccato da sette anni, questo assieme al blocco del turn over drammaticamente peggiorato le condizioni di lavoro all'interno degli ospedali e delle altre strutture del SSN. Al mancato aumento stipendiale si sono inoltre sommate erosioni continue di tutti i fondi previsti dal contratto nazionale che hanno impedito di remunerare l'incremento di lavoro al quali i medici sono stati costretti per poter continuare a garantire i servizi H24 per 365 giorni l'anno e finanziarie che hanno ridotto drasticamente le possibilità di progressione della carriera. Tutto questo non è più tollerabile e deve finire. Il contratto di lavoro è lo strumento per poter valorizzare il merito e la competenza dei medici del SSN, ma per far questo occorrono risorse: per prima cosa è necessario bloccare tutti i meccanismi che sono previsti all'interno dell'ultima finanziaria che riducono ancora i fondi accessori". Così, in una nota, Riccardo Cassi, presidente Cimo.
"Questi fondi- continua- sono quelli che premiano il merito e il valore professionale e pagano il lavoro straordinario a cui il medico è costretto per sopperire alla carenza di personale aggravata dalla inefficienza gestionale delle Regioni che non riescono a riorganizzare la rete ospedaliera. Come sindacato, ma anche come cittadini, non possiamo più permettere una situazione del genere. Il Ministro Lorenzin ha promesso a Rimini durante la III conferenza nazionale della Fnomceo ma non basta. Sappiamo bene che la questione dipende da tutto il Governo e non solo dal Ministro della Salute. Ed è per questo che ci appelliamo al Presidente del Consiglio Renzi affinché si renda conto che la Sanità è una realtà che chiede attenzione, così come è avvenuto per la Scuola e la Pubblica Amministrazione. La ricchezza del servizio sanitario nazionale non sono solo le strutture e l'alta tecnologia, ma soprattutto l'elevata competenza professionale di chi ci lavora, che ha diritto a vedersela riconosciuta. I medici italiani sono il valore aggiunto per la sanità pubblica. Il personale medico italiano è molto qualificato per questo molti dei nostri colleghi trovano facilmente lavoro all'estero".
"Adesso- conclude- è quindi necessario a tornare ad investire sui professionisti, valorizzando la qualità del loro lavoro e delle loro competenze. Non serve riempire gli ospedali di nuove attrezzature se non si ha un personale medico qualificato e motivato, in grado di utilizzarle al meglio".
(Wel/ Dire)