(DIRE) Roma, 12 lug. - "Io posso annunciare che il governo nazionale e il ministro della Salute, che io oggi rappresento, hanno intenzione di non aspettare l'automatica e semplice applicazione del regolamento comunitario" sulla sperimentazione clinica "ma di provare a cercare un percorso normativo originale che non puo' sconvolgere o travolgere totalmente il Regolamento ma che puo' basarsi su una serie di antefatti e storie positive salvaguardando le esperienze e uniformando, semplificando e velocizzando i Comitati etici". Lo dice il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo, intervenendo al convegno dal titolo 'Sperimentazione clinica di medicinali e comitati etici: quale futuro?' organizzato nella Sala Koch del Senato per discutere del Regolamento europeo n. 536/2014 sulle sperimentazioni cliniche di medicinali ad uso umano che potrebbe portare alla riduzione dei Comitati Etici territoriali con un unico Comitato Etico Nazionale cui farebbero capo i compiti tradizionalmente espletati in tema di tutela bioetica dei pazienti con i quali si sperimenta.
Il governo, spiega il sottosegretario, sta decidendo se agire sulla materia con un provvedimento di legge autonomo o veicolare le norme su un altro provvedimento all'esame del Parlamento "per rafforzare un'azione nazionale di un Comitato che dia un collocamento uniforme".
De Filippo sottolinea che gli attuali "99 Comitati etici territoriali sono troppi. Io proverei- aggiunge- a fare anche un'operazione di riduzione".
Una "norma originale italiana", osserva il sottosegretario, non puo' non tener conto di alcuni elementi che derivano dall'applicazione automatica del regolamento comunitario perchè il Regolamento Ue 536/2014 "è uno di quegli strumenti che non ha bisogno di recepimento, va in azione automaticamente. Quindi, se uno Stato è passivo si trova da qui al 2018 l'applicazione di un regolamento".
L'Italia, conclude Vito De Filippo "si colloca al quinto o sesto posto nel mondo per ricerca scientifica ma non è nella stessa collocazione per trasferimento tecnologico. Il Regolamento comunitario in qualche modo prova a dare una spinta su questo fronte di uniformità a un sistema tumultuoso e straordinario sulla ricerca biomedica".
(Wel/ Dire)