Roma, 28 giu. - "Cruciale è la digitalizzazione della sanità, rispetto alla quale però la frammentazione, l'assenza di un piano organico di sicurezza e la disomogeneità che hanno segnato le prime esperienze, appaiono ancora più pericolose. Perché la perdita, la sottrazione, l'alterazione di un dato sanitario mette a rischio banche dati essenziali e, insieme, viola quanto di più intimo vi è nella persona, esponendola a gravi discriminazioni". Così il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, durante il suo intervento al Senato ha presentato la relazione annuale del Garante della privacy per il 2015.
"La vulnerabilità del dato sanitario rischia di determinare errori diagnostici o terapeutici con conseguenzze anche letali - ha proseguito Soro - La carente sicurezza dei dati e dei sistemi può rappresentare una causa esiziale di malasanità mentre, la protezione dei dati e dei sistemi, è un fattore determinante di efficienza sanitaria". La tutela del paziente dalle nuove vulnerabilità viene dunque a rappresentare per il Garante della privacy un "obiettivo centrale in un sistema sanitario in cui parallelamente alle opportunità crescono i rischi". Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)