(DIRE) Roma, 23 giu. - "Persiste una grave inefficienza della macchina amministrativa regionale che mostra lacune e incapacità nella gestione del processo messo faticosamente in atto dai Medici di Medicina Generale (Mmg) del Lazio impegnati a trasformare, a loro spese, gli attuali studi dislocati in sedi multiple, in Unità di Cure Primarie (Ucp) a sede unica". Lo afferma Cristina Patrizi, responsabile Area Convenzionata Smi-Lazio.
"Nonostante la prima diffida inviata lo scorso 30 maggio dallo Smi- aggiunge Patrizi- la Regione Lazio, con il suo organismo tecnico "LazioCrea", non si è mostrata all'altezza degli iter amministrativi necessari a sostenere il processo in questione.
Ciò si è tradotto in penalizzazione economica persistente, ingiustificata e persino priva di riferimenti autorizzativi e amministrativi formali. Questo atteggiamento, che non sarebbe accettabile in nessun Paese europeo, comporta l'impossibilità a procedere con la trasformazione ed il riordino dell'assistenza territoriale".
"Pertanto lo Smi-Lazio ha dato mandato ai suoi legali- conclude Patrizi- di procedere con le necessarie azioni giudiziarie per il riconoscimento delle specifiche responsabilità di questa vicenda. Si interrompe, così, il processo di riorganizzazione della rete territoriale".
(Wel/ Dire)