(DIRE) Roma, 17 giu. - Malattie croniche in pediatria: una norma nel nuovo contratto per poter garantire standard elevati di assistenza. E' quello che chiedono i pediatri del Simpef, denunciando a un convegno tenutosi a Gasperina (Catanzaro) l'inefficacia delle norme attuali per una corretta presa in carico dei bambini affetti da malattie croniche.
"Vedo che il dibattito politico-sindacale da settimane è tutto incentrato sul monte ore della continuità assistenziale - osserva il presidente di Simpef Rinaldo Missaglia - come se il talento professionale si misurasse da quanto tempo un medico passi in un ambulatorio. Così perdiamo di vista i problemi concreti - fa presente - come nel caso specifico dei bambini affetti da malattie croniche: ai pediatri servono nuovi strumenti normativi per garantire una presa in carico efficace".
L'occasione è stata una convention (organizzata da Simpef Lazio e SiMPeF Catanzaro) che ha riunito nella località calabra i pediatri calabresi e quelli venuti da molte altre città del sud: "per affrontare in modo adeguato le malattie croniche in età pediatrica servono (oltre a cure sempre più efficaci) anche norme che istituzionalmente creino le migliori condizioni di cooperazione professionale". Serve un cambio di rotta nelle modalità di assistenza "che assume sempre di più una valenza socio-sanitaria" ha ricordato il presidente di Simpef Rinaldo Missaglia.
"La pediatria di famiglia è consapevole di doversi assumere la responsabilità di gestione dell'insieme delle problematiche legate a patologie che comportano un grande impatto sotto l'aspetto socio-sanitario - spiega - con relative pesanti ripercussioni sulle famiglie dei piccoli assistiti. Le norme convenzionali attualmente vengono in gran parte disattese ed inapplicate in molte delle Regioni. E le anticipazioni riguardanti il rinnovo dell'ACN non sembrano sufficientemente orientate alla soluzione di problemi di così grande impatto sociale, oltre che strettamente sanitario, che le cronicità in ambito pediatrico comportano". In tempi in cui le famiglie rinunciano alle cure per mancanza di denaro, "pacchetti prestativi omnicomprensivi quali strumenti di reale presa in carico del bambino affetto da patologia cronica rapportato al contesto sociale in cui si trova la sua famiglia, appaiono come modello assistenziale non scindibile da un apporto cooperativo in una rete di professionisti titolari di diversi livelli di cura e di competenza" ricorda Missaglia.
Serve una nuova normativa, secondo i pediatri del Simpef: e quale luogo contrattuale più appropriato se non i tavoli della contrattazione tuttora in attesa di attivazione? Il SiMPeF chiede infatti che nel nuovo disegno contrattuale vengano inserite norme che possano garantire standard elevati di assistenza, reale presa in carico e sostegno alle famiglie dei bambini affetti da malattie croniche: "sì, è vero - conferma Missaglia - SiMPeF vorrebbe discutere in SISAC in funzione del rinnovo di un ACN che si ponga come obiettivo il reale miglioramento del pur attualmente soddisfacente standard assistenziale. Non si riesce ad approfondire il tema di come le nuove forme di aggregazione di PdF debbano risultare funzionali ad uno sviluppo organizzativo proiettato ad un avanzamento qualitativo dell'assistenza pediatrica: e questo perché - spiega - non è stato riconvocato da Sisac il tavolo per il rinnovo delle convenzioni per una sorta di colpevole ritardo legato a finte accelerazioni seguite da ripensamenti strategici della Medicina Generale, tra tentennamenti progettuali di Ministero e Conferenza delle Regioni, oltre che da un'accondiscendenza allo status quo di poco lungimiranti rappresentanti dell'area della Pediatria di famiglia. La contrattazione non si avvia pur se le procedure preliminari sono ormai state tutte attuate".
Missaglia ricorda come il dibattito politico-sindacale tutto incentrato sulle ore della continuità assistenziale stia sviando l'attenzione dalle problematiche vere: "si continua a tergiversare su questioni quali l'entità delle ore da dedicare alla continuità assistenziale - osserva Missaglia - come se la professionalità di un PdF e il contributo che esso può dare alla salute dei piccoli assistiti possa risolversi nello svilirsi in una questione di "timbro del cartellino orario", e di come definire semanticamente le obbligatorie AFT. SiMPeF è preoccupato che questi ritardi possano mettere in pericolo il sistema assistenziale che da ormai troppo tempo non è sottoposto ad un riammodernamento finalizzato ad adattarsi al cambio dei bisogni assistenziali intervenuto in questi anni".
Per questo SiMPeF chiede che si "dia immediatamente avvio alle procedure di rinnovo dell'ACN per la pediatria di Libera Scelta ed esorta SISAC a convocare il relativo tavolo anche prescindendo dalla convocazione di quello della Medicina Generale, ad imitazione di quanto già avvenuto per il rinnovo dell'Accordo per la Specialistica Ambulatoriale".
(Wel/ Dire)