(DIRE) Roma, 14 giu. - "Accogliamo con favore la circolare dell'Inps che chiarisce nel dettaglio i termini dell'esenzione dalle fasce di reperibilità dei lavoratori privati colpiti da malattie gravi e invalidanti con invalidità civile superiore al 67%. Sarà compito del medico di famiglia, accertate le condizioni del malato, compilare e inviare per via telematica all'Inps e al datore di lavoro il certificato di malattia, barrando la casella 'terapie salvavita' ovvero 'invalidità', per evitare che il malato sia sottoposto a visita quando non necessario". Così la Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, che giudica positivamente la circolare Inps n. 95 del 7 giugno 2016, a cui sono allegate le nuove linee guida dell'Istituto di previdenza.
"Molteplici le ricadute positive di questi atti di indirizzo- commenta Elisabetta Iannelli, segretario generale Favo- semplificazione delle procedure per i medici di medicina generale nella compilazione del certificato medico telematico di malattia, riduzione del rischio di abusi in mancanza di diritto all'esenzione, eliminazione di visite di controllo inappropriate e, soprattutto, recuperata serenità dei lavoratori affetti da gravi patologie che non si sentiranno più costretti agli 'arresti domiciliari in malattia'".
La circolare Inps, aggiunge Iannelli, segna "un importante passo in avanti nell'applicazione della disciplina modificata con i decreti attuativi del Jobs act. L'Inps fornisce chiarimenti sull'esenzione dalla reperibilità per i lavoratori dipendenti del settore privato la cui assenza sia connessa con patologie gravi che richiedono terapie salvavita, comprovate da idonea documentazione della struttura sanitaria, o con stati patologici sottesi o connessi a situazioni di invalidità riconosciuta- conclude il segretario di Favo- in misura pari o superiore al 67%".
(Wel/ Dire)