(DIRE) Roma, 9 giu. - "Metto in dubbio questa valutazione perché mi sembra un dato estremamente grave". È il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sull'allarme rilanciato da Consulcesi nel corso di una conferenza stampa a Roma su quanto affermato in un estratto video dalla presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, secondo cui il 50% dei medici sarebbe in ritardo con la formazione obbligatoria.
"Ognuno si assume le proprie responsabilità- ha proseguito il ministro- ma sulla base della dichiarazione della presidente Chersevani sono costretta a fare una valutazione interna e quindi chiederò al direttore generale del personale delle professioni sanitarie del ministero una verifica urgente perché questa è una denuncia grave". Ha concluso Lorenzin: "Spero che non sia così e che in questo 50% ci sia anche un tasso di insoddisfazione dei livelli e della tipologia di formazione".
LORENZIN: BISOGNA AMMODERNARE STRUMENTI FORMAZIONE - "Laddove ci sono carenze e sono segnalate in modo così abnorme delle disfunzioni del percorso di formazione bisogna intervenire e anche rafforzare le metodologie che vengono adottate, per esempio ammodernando gli Ecm, anche se questo lo stiamo già facendo da due anni" ha aggiunto Lorenzin.
"Invito gli ordini a svolgere attività di vigilanza- ha proseguito- ma sono anche per potenziare le forme di innovazione tecnologica e dare la possibilità ai medici e non solo di potersi formare in tempo reale anche rispetto alle ultime scoperte e metodologie di lavoro". Secondo Lorenzin, il compito è ora quello "di potenziare l'offerta degli strumenti di formazione- ha sottolineato- e di renderli più forti, competitivi, attrattivi e quindi meno burocratici. Questo nel tempo eliminerà anche alcune discrasie e permetterà ai medici di avere una maggiore consapevolezza su altri aspetti della propria formazione, che non sono puramente sanitari- ha concluso- ma anche economici e giuridici".
PER 82% CAMICI BIANCHI FORMAZIONE PROFESSIONALE IMPORTANTE - Per i medici italiani la formazione conta. L'82% dei camici bianchi ritiene infatti importante l'aggiornamento professionale, anche se il 51% pensa che le strutture sanitarie offrano pochi strumenti per acquisire i 50 crediti Ecm (Educazione continua in medicina) annuali obbligatori. L'84%, inoltre, preferisce corsi Fad multimediali (con slide, video ed esercitazioni) e film formazione. È quanto emerge da un sondaggio condotto su un campione di 1.226 medici da Sanità-In formazione con Consulcesi e presentato a Roma al ministero della Salute.
(Wel/ Dire)