(DIRE) Roma, 8 giu. - "Il dolore è una malattia che si può e si deve evitare. Necessità di un corretto approccio diagnostico terapeutico multidisciplinare". E' questo il tema del convegno medico che si è svolto a Roma presso l'auditorium del Salvator Mundi international hospital. "Il dolore cronico, oncologico e non, è una condizione- ha sostenuto l'anestesista e medico legale professor Remo Orsetti, già collaboratore della Procura di Roma- che coinvolge solo in Italia oltre 15 milioni di persone, ovvero il 26% della popolazione, con una durata media di 7,7 anni, e che rappresenta, attualmente, la seconda causa di assenza dal lavoro per ragioni sanitarie. Le conseguenze sui pazienti e sui familiari sono rilevanti, tanto che il 20% dei pazienti sviluppa una forma depressiva reattiva, e, disturbi ansiosi, sono presenti nel 40% dei casi".
"In Italia la spesa annua per il controllo del dolore cronico- ha proseguito Orsetti- si aggira attorno al 2% del Pil e ricerche recenti hanno evidenziato una scarsa attenzione al problema che si sostanzia nella frequente assenza di monitoraggio della patologia; nell'utilizzo insufficiente di linee guida riconosciute e validate dalla comunità scientifica per il trattamento; nell'approccio monodisciplinare; nell'assenza di supporto psicologico e nella mancata integrazione tra strutture sanitarie e territorio".
Gli esperti hanno sottolineato una forte disomogeneità dell'offerta di servizi in Italia, ed uno scarso coinvolgimento dei medici di Medicina generale. "Condizione che- secondo Orsetti- non agevola l'orientamento dei pazienti, né favorisce la creazione di percorsi di cura ed assistenziali specifici".
(Wel/ Dire)