(DIRE) Roma, 1 giu. - "La Fondazione Enpam ha conseguito un risultato economico positivo; l'utile di esercizio, dopo la flessione del 2013 (1,1 mld di euro, -10,6% rispetto all'anno precedente), nel 2014 si attesta a 1,2 mld di euro, con una crescita percentuale del 2,5, determinata soprattutto dal miglioramento del saldo relativo ai proventi finanziari passati da 211 milioni a 429 milioni di euro". Così la Corte dei conti nelle conclusioni della relazione sul risultato di esercizio 2014 della Fondazione previdenziale dei medici e degli odontoiatri.
Buone performance anche per il patrimonio netto che "è aumentato giungendo a fine 2014 al valore di 16,2 mld di euro. È sempre stato più che sufficiente a coprire il valore della riserva legale prescritta: nel 2014 è risultato pari a 12 volte gli oneri di pensione sostenuti nell'anno".
"È peggiorato - rimarca invece la relazione - pur rimanendo abbondantemente superiore all'unità (1,75) il rapporto fra contributi e spese previdenziali: tale peggioramento ha interessato tutti i cinque diversi fondi gestiti dall'Ente".
È stabile invece "il rapporto fra il numero complessivo degli iscritti e il numero delle pensioni erogate".
La Corte però ha rilevato come "nel corso del 2014 il costo del personale è aumentato del 3,3 per cento, fino a 35 milioni di euro". E per questo "invita l'ente ad un puntuale rispetto dei vincoli legislativi in esame e, più in generale, a tenere comportamenti coerenti con l'orientamento dell'ordinamento, teso a politiche retributive delle Amministrazioni pubbliche improntate al massimo rigore".
I giudici contabili evidenziano come "permane una forte esposizione della Fondazione sul mercato dei titoli strutturati: a fine 2014 si tratta di 58 titoli, per un costo complessivo di 2.188 mln di euro e un valore stimato di 2.300 mln di euro.
Sebbene si tratti di conseguenze attribuibili a scelte compiute in passato e l'esposizione della Fondazione su questo mercato si stia ridimensionando, occorre ribadire la necessità che la gestione finanziaria venga attentamente monitorata e che le scelte contemperino la ricerca della redditività con la sicurezza dell'investimento, in coerenza con le finalità istituzionali affidate alla Fondazione".
Nella relazione si evidenzia infine "la svalutazione, per ben 89 milioni, operata sull'immobile presso il quale l'ente ha la propria sede. Quell'immobile era stato acquistato al prezzo di circa 140 milioni, determinato sulla base di una stima compiuta da una società partecipata dal Comune di Roma nel 2004. Nel 2014, anche a seguito del nuovo principio contabile OIC 9, l'ente ha richiesto una nuova stima a un diverso soggetto, il quale ha fornito una valutazione (62 milioni di euro) molto inferiore a quella originaria. In seguito a questa nuova stima l'ente ha iscritto nel conto economico 2014 la minusvalenza citata, portandola a incrementare il fondo svalutazione immobili".
(Wel/ Dire)