(DIRE) Roma, 27 gen. - Una min-cam che in 0.15 secondi, senza alcuna anestesia, cattura l'immagine della retina e individua subito se il retinoblastoma nei piccoli pazienti è regredito oppure no. Il macchinario è frutto della donazione dell'Associazione Italiana per la Lotta al Retinoblastoma al reparto di Oculistica dell'Ospedale Bambino Gesù, sede di Palidoro.
Grazie al nuovo macchinario, unico in Italia ad essere utilizzato per scopi pediatrici, verranno acquisite le immagini in tempo reale nei piccoli pazienti senza entrare in contatto con il bulbo oculare e senza anestesia. In questo modo l'oculista sarà in grado di effettuare un confronto con i controlli precedenti nel miglior modo possibile. Da circa un anno presso la sede del Bambino Gesù di Palidoro, all'interno della Divisione Oculistica, è stato istituito un ambulatorio multispecialistico nel quale i pazienti in follow-up vengono visitati, oltre che da oculista e oncologo, anche da ortottisti, otorinolaringoiatri e cardiologi. A loro, a partire da quest'anno si è anche aggiunto un team di psicologi.
L'Associazione Italiana per la Lotta al Retinoblastoma nasce dalla voglia condivisa di tutti i genitori di aiutare i loro piccoli a lottare contro questo nemico "particolare". "È proprio grazie alla voglia di continuare a combattere che, noi genitori non ci siamo tirati indietro davanti ad una sfida così grande come, l'acquisto di questo scanner retinico" dichiara il presidente dell'Associazione, Daniele Vita. Madrina dell'evento di donazione del macchinario l'attrice Maria Grazia Cucinotta, testimonial dell'Associazione Italiana per la Lotta al Retinoblastoma e, come la definisce il presidente dell'AILR "persona dal cuore veramente grande".
Il retinoblastoma è una malattia rara che colpisce la retina dei bambini nei primi tre anni di vita. Pur nella sua rarità (30-50 casi anno in Italia) si tratta del tumore retinico più frequente in questa fascia di età. Da gennaio 2007 dicembre 2015 all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sono stati diagnosticati e curati 81 piccoli pazienti affetti da retinoblastoma, il 60% dei quali con tumore ad entrambi gli occhi. I piccoli pazienti sono stati tutti curati con il Protocollo Aieop (Associazione Italiana Ematologia e Oncologia pediatrica) che vede la collaborazione congiunta da parte di oculisti e oncologi. Il trattamento è composto dall'associazione di cicli di chemioterapia ed aggressione del tumore con laser o crioterapia. La scelta del tipo di trattamento è giustificata dal volume e dalla localizzazione della massa tumorale.
"Il macchinario- afferma il dottor Antonino Romanzo, oculista dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù- riduce il numero delle anestesie alle quali devono essere sottoposti i piccoli pazienti, mantenendo lo standard qualitativo del controllo". La lotta alle malattie rare è anche il tema di Vite Coraggiose, la campagna sociale promossa dalla Fondazione Bambino Gesù Onlus a sostegno della ricerca e cura delle malattie genetiche orfane di diagnosi, che ha preso il via in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco.
(Wel/ Dire)