Roma, 11 gen. - Il prossimo 15 gennaio 2016, presso il Centro Congressi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, si terrà un importante appuntamento legato alla chirurgia della cornea: il primo WORKSHOP DI CHIRURGIA LAMELLARE DESCEMETICO - ENDOTELIALE (DMEK), che farà il punto su tutti gli aspetti di questa tecnica, che rappresenta una vera e propria rivoluzione nella chirurgia corneale lamellare posteriore.
Nelle tecniche di trapianto di cornea cosiddetto "lamellare" non viene sostituita tutta la cornea, ma soltanto la lamella patologica. Considerando che lo spessore della cornea è di 0,5 mm, è intuitivo che si tratta di una tecnica estremamente sofisticata che si avvale sia della manualità chirurgica dell'operatore, sia delle sempre più avanzate tecnologie laser.
L'evento, organizzato dal Prof. Aldo Caporossi, Direttore dell'Istituto di Oftalmologia del Policlinico Universitario A.
Gemelli di Roma, e realizzato sotto l'egida della S.I.TRA.C.
(Società Italiana Trapianto di Cornea), vedrà la partecipazione dei più illustri esperti italiani di cornea, ed ospiterà il Prof. Gerrit Melles, ideatore di questa tecnica chirurgica (DMEK). Con il Prof. Melles saranno discussi i principi, le metodologie chirurgiche e tutti gli aspetti di una metodica che in Italia ha preso un lento avvio, in relazione a fattori legati, in parte, alla difficoltà tecnica nella preparazione dei lembi, oggi preparati dalla Banca degli Occhi, ed in parte alla curva di apprendimento, che presenta dei passaggi complessi e non privi di complicanze.
Dopo la presentazione del Prof. Melles si terranno gli interventi del Prof. Diego Ponzin e del Prof. Massimo Busin sui nuovi sentieri della DMEK e la presentazione, da parte del Prof. Caporossi, della sua tecnica, denominata "SCUBA no-touch".
"Il trapianto di cornea descemetico-endoteliale (DMEK) - afferma il Prof. Aldo Caporossi - rappresenta oggi la soluzione più evoluta nella chirurgia lamellare posteriore. I risultati funzionali, la minore ipermetropizzazione, il recupero visivo più veloce e la minore presenza di rigetto vengono però a scapito di una tecnica più difficile, con una curva di apprendimento faticosa e non priva di insuccessi. Sono state tante le tecniche chirurgiche presentate in questi anni, ma appare evidente che in questa chirurgia le manipolazioni e i contatti con il lembo devono essere evitati.
Nella tecnica di chirurgia lamellare SCUBA no-touch - prosegue Caporossi - il lembo che ci perviene dalla Banca degli Occhi di Mestre è già pre-tagliato, ma ancora aderente al resto della cornea: questo ha rappresentato un grosso progresso, facilitando la vita del chirurgo e rendendo la chirurgia più ripetibile. Oggi una chirurgia corneale sostitutiva viene eseguita in tantissime strutture pubbliche, in poco tempo e con la massima qualità, cosa impensabile per altre chirurgie così delicate".
Nella seconda parte del workshop ampio spazio sarà dedicato alla Chirurgia in differita, con 3 interventi, a cura dei Prof. Luigi Fontana, Prof. Augusto Pocobelli e Prof. Paolo Rama, che illustreranno alcuni trapianti lamellari effettuati con la tecnica chirurgica DMEK e, a seguire i relatori ed i partecipanti potranno intervenire con domande e osservazioni, e con una discussione finale, a cui parteciperanno alcuni tra i più illustri esperti di chirurgia corneale.
(Wel/Dire)