(DIRE) Roma, 15 feb. - "Lo dico da magistrato: non sono d'accordo che la giustizia entri così tanto in ambito medico. Grazie al mio lavoro ho potuto testare questa sorta di invasività della magistratura nel mondo sanitario, va tenuto però presente che quando c'è un vuoto legislativo o comunque la norma è equivoca la magistratura inevitabilmente svolge questo ruolo interpretativo e che sovente è di supplenza. Il legislatore ha però deciso qui di intervenire, quindi in futuro speriamo ci sia solo applicazione della legge". Così Giuseppe Chiné, capo di gabinetto del ministero della Salute, intervistato dall'agenzia Dire in occasione del convegno 'Responsabilità professionale del personale sanitario: cosa cambia?', che si è svolto presso l'aula Brasca del policlinico universitario 'A. Gemelli' di Roma.
Ma quanto cambierà la vita dei pazienti se il testo dovesse diventare legge? "Moltissimo- ha risposto- perché nel progetto di legge sono disciplinati due istituti: il primo è quello dell'azione diretta, quindi il paziente che si sentirà danneggiato potrà agire direttamente nei confronti della compagnia di assicurazione; il paziente inoltre potrà agire, nell'ipotesi in cui la compagnia di assicurazione dovesse fallire o comunque non ci fosse assicurazione, per ottenere un ristoro da pare del fondo di garanzia delle vittime di malpractice che viene istituito con il progetto di legge".
Come si potranno reinvestire i soldi eventualmente risparmiati dalla medicina difensiva? "Come spiegato dal ministro Lorenzin negli ultimi giorni, la priorità è senz'altro quella dei farmaci innovativi oncologici ad altissimo costo insieme alla sblocco del turnover per permettere assunzioni di medici e infermieri in modo da colmare le lacune di organico che esistono nei principali ospedali italiani".
(Cds/ Dire)