(DIRE) Roma, 11 feb. - "Se negli anni passati la sicurezza sul lavoro nelle gare per la fornitura di prodotti era un criterio che pesava al 60% e il prezzo per il restante 40%, oggi con la spending review sembra che questa forbice si sta sempre più riducendo a favore del prezzo aumentando così i rischi per gli operatori sanitari". A denunciarlo in una nota è la Siaarti (Società italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva). E tutto questo, avviene "nonostante una recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 03489/2015), che ne riconferma una del Tar del Lazio-Roma del 2014 (Sez. III, n.
12516) reciti che è imprescindibile la sicurezza sul lavoro nelle gare per la fornitura di prodotti e ribadisce l'obbligo di valutare e prevenire tutti i rischi che possono derivare da agenti chimici pericolosi. La prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro, inoltre, è anche ben riconosciuta e tutelata a livello nazionale dal Decreto legislativo n. 81/2008".
È importante dunque ribadire, prosegue la Siaarti, che "quando si provvede all'acquisto di forniture sanitarie o farmaci è fondamentale procedere, come previsto dalla legge, alla eliminazione dei rischi o alla loro riduzione. La valutazione di tutti i fattori di rischio oltre che per i pazienti anche per gli operatori è di primaria importanza; in particolare la valutazione del rischio: chimico derivante dall'uso di farmaci e disinfettanti, radiologico legato all'utilizzo di apparecchiature di radiodiagnostica, nucleare per l'esposizioni a traccianti radioattivi, biologico per la protezione paziente/medico ed infine sull'utilizzo dei sistemi di sicurezza dei devices taglienti nelle sale operatorie. La valutazione e la gestione della maggior parte delle fonti di rischi, alle quali gli operatori possono essere esposti è ormai interesse della quasi totalità delle strutture sanitarie ma non sempre l'attenzione è così alta rispetto al rischio chimico".
Aggiungono ancora gli anestesisti: "L'esposizione professionale a prodotti chimici pericolosi per pazienti e medici deve essere mantenuta entro i livelli più bassi possibili. I liquidi volatili anestetici, anche quelli di ultimissima generazione, devono contenere i minimi valori di concentrazione ambientale. Per gli anestesisti rianimatori il rischio chimico impone uno specifico iter valutativo- concludono dalla Siaarti- considerando la particolare natura della sostanza pericolosa".
(Wel/ Dire)