(DIRE) Roma, 10 feb. - Il Consiglio regionale ha approvato, con 25 voti favorevoli e uno contrario, la proposta di legge sulla conciliazione nelle controversie sanitarie e in materia di servizi pubblici. Per ridurre gli oneri finanziari e amministrativi di liti e contenziosi tra cittadini ed enti pubblici, la nuova normativa prevede l'istituzione della Camera regionale di conciliazione. A questo organismo spettera' il compito di comporre in via stragiudiziale le controversie fra i cittadini e i soggetti erogatori di servizi pubblici regionali che riguardano il mancato rispetto degli standard di qualita' previsti. In questa categoria rientra anche la responsabilita' medico-professionale e l'erogazione di prestazioni sanitarie da parte di Asl e ospedali. Escluse le liti di particolare complessita' e comunque quelle di valore superiore a 50 mila euro. La normativa sara' applicabile anche ad altri settori di competenza regionale, come ad esempio i trasporti.
La Camera di conciliazione sara' istituita presso l'Istituto Jemolo e sara' composta da un direttivo di tre persone, nominate dal presidente della Regione secondo modalita' disciplinate dalla legge. Il direttivo, a sua volta, dovra' redigere la lista dei conciliatori. I componenti saranno scelti tra magistrati a riposo, avvocati con almeno dieci anni di esercizio, professori e ricercatori universitari o di enti di ricerca in materie giuridiche, notai, commercialisti, medici iscritti agli albi professionali e con almeno dieci anni di esperienza ed esperti in materia di conciliazione. Per i cittadini sara' ovviamente facoltativo scegliere la procedura di conciliazione, mentre l'amministrazione dovra' intervenire obbligatoriamente nel procedimento.
(Mel/Dire)