(DIRE) Roma, 16 dic. - Centinaia di esperti in materia di diabete, tra i quali vari italiani, hanno pubblicato una serie di raccomandazioni urgenti da implementare nei prossimi 200 giorni al fine di ridurre il crescente problema che il diabete di tipo 2 rappresenterà per il futuro anche dell'Italia.
L'iniziativa è stata presentata in occasione del Global Diabetes Policy Forum, tenutosi il 13 e 14 dicembre a Berlino, in Germania. Il Forum è stato organizzato e finanziato da AstraZeneca in collaborazione con International Diabetes Federation (Idf), Primary Care Diabetes Europe (Pcde), e World Heart Federation (Whf), con il sostegno di German Diabetes Aid (Gda), la cui sede centrale si trova proprio a Berlino. Oltre a presentare il proprio piano, gli esperti si sono uniti ad altri leader internazionali nel settore del diabete che in occasione del Forum di quest'anno hanno firmato La Dichiarazione di Berlino, un manifesto che proclama i principi base, gli obiettivi specifici e le raccomandazioni strategiche per aiutare i Paesi a formulare e applicare politiche più adatte a migliorare la salute delle persone che convivono con il diabete o che sono a rischio. I piani di 200 giorni sono ispirati a questo documento, che è stato appoggiato da svariati esperti di calibro internazionale. Tali raccomandazioni includono azioni sia di prevenzione, sia di azione precoce in termini di diagnosi, controllo e accesso a trattamenti personalizzati, potenziando la continuità assistenziale ospedale-territorio ed ampliando le competenze dei medici di medicina generale per quanto concerne la prescrizione dei farmaci innovativi per il diabete nel rispetto dell'appropriatezza.
Se queste raccomandazioni venissero adottate dalle Istituzioni italiane, a tutti i livelli, si ridurrebbe il numero di persone destinate a convivere con il diabete di tipo 2 non controllato, con una riduzione del 30% sia delle complicanze, sia delle ospedalizzazioni, realizzando un risparmio di Ç 700 milioni all'anno per il Sistema Sanitario Nazionale.
Il diabete di tipo 2 colpisce attualmente più di 3,5 milioni di persone in Italia ed a queste vanno aggiunte le persone affette da diabete senza saperlo, che sono stimate in circa 1 milione. La patologia, quando mal controllata, può incrementare il rischio di malattie cardiovascolari, cecità, insufficienza renale, amputazioni e morte prematura. Si stima che il diabete di tipo 2 si associ ad un aumento della mortalità del 35-40% rispetto alla popolazione generale.
"Il diabete di tipo 2 è una bomba ad orologeria per il nostro Paese- ha affermato il Prof. Antonio Ceriello, Direttore del Dipartimento Endocrinologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche Irccs Multimedica e firmatario della Dichiarazione di Berlino- Ogni anno, questa terribile malattia viene diagnosticata a un numero crescente di persone in Italia. Questo esercita sempre più pressione sul nostro sistema sanitario e, cosa più importante, rende la vita estremamente difficile per i singoli e le loro famiglie. Le nostre raccomandazioni sono mirate a spronare il governo, i colleghi medici e i pazienti ad adottare misure precoci per prevenire, diagnosticare e controllare il diabete di tipo 2. Siamo convinti che si debba continuare nella presa in carico dei pazienti in buon compenso metabolico e privi di complicanze evolutive in atto da parte dei medici di famiglia, e un loro ruolo più attivo nella prescrizione delle terapie innovative nel rispetto dell'appropriatezza, perché questo contribuisce a rendere più efficiente l'organizzazione e a destinare nuove risorse all'innovazione in diabetologia, garantendo ai pazienti l'accesso uniforme alle migliori cure disponibili".
In occasione del primo Global Diabetes Policy Summit, tenutosi a Barcellona, Spagna, nel novembre del 2015 il Forum ha sviluppato il lavoro iniziato con il titolo di 'Early Action in Diabetes'. Tra i partecipanti del forum di quest'anno vi sono stati esperti clinici in materia di diabete, ma anche rappresentanti di associazioni di pazienti, decisori e leader politici. "Sono lieto del fatto che la International Diabetes Federation stia contribuendo a sostenere questa importante iniziativa- ha dichiarato il Dott. Shaukat Sadikot, Presidente dell'Idf- Ciò che distingue 'Early Action' dalle altre campagne è l'attenzione prestata alle azioni effettive sul territorio, mirate a produrre vantaggi concreti per coloro che convivono con il diabete in Paesi con diversi livelli di reddito. Ogni sei secondi, qualcuno nel mondo muore a causa del diabete. Questo semplice dato dimostra quanto sia essenziale l'immediato intervento degli strateghi e l'unione di vari stakeholder che collaborino per stimolare e sostenere le riforme politiche necessarie".
"La Dichiarazione di Berlino sottolinea la necessità da parte di chi si occupa di programmazione sanitaria in tutto il mondo di dare la priorità alle misure preventive dei fattori di rischio e di diagnosi precoce- ha dichiarato la Dottoressa Paola Pisanti, Coordinatore del Gruppo di lavoro per l'elaborazione del Piano Nazionale della Cronicità, Ministero della Salute- Inoltre questo manifesto contiene esempi di buone prassi che dimostrano ciò che i sostenitori possono fare per ottenere risultati tangibili in termini di prevenzione, diagnosi, controllo e cura del diabete nei propri Paesi. La 'Dichiarazione di Berlino' presentata oggi ben si inserisce nella prospettiva della riqualificazione del nostro Servizio sanitario per affrontare la sfida della cronicità in generale e del diabete in particolare".
I partecipanti del Forum hanno in programma di incontrarsi nuovamente a Roma nell'ottobre del 2017, in occasione del terzo Global Diabetes Policy Summit, per fare il punto sull'avanzamento dell'applicazione delle raccomandazioni contenute nella Dichiarazione di Berlino.
(Wel/ Dire)