(DIRE) Roma, 6 dic. - L'emergenza ictus bussa alle porte dell'Unione Europea. Jon Barrick, Presidente della Stroke Alliance for Europe Association-Safe, e Valeria Caso, Presidente dell'European Stroke Organization-Eso, hanno partecipato, lo scorso mercoledì 30 novembre, ad un incontro presso la Commissione Salute dell'Unione Europea (UE) per discutere i livelli qualitativi dei programmi di prevenzione, cura e sostegno dell'ictus nei Paesi Europei.
Safe ed Eso hanno presentato un pacchetto di proposte volte ad indirizzare il sostegno dell'UE a tutti i paesi d'Europa, incoraggiando l'ottimizzazione degli interventi per affrontare la problematica dell'ictus. L'ictus è causa di più del 9% di tutti i decessi in Europa ed è la principale causa di grave disabilità a lungo termine. I punti all'ordine del giorno discussi sono stati: l'impegno da parte dei Commissari di Salute ad organizzare una riunione con i vertici sulla tematica dell'ictus che si terrà a Bruxelles l'11 maggio 2017, la diffusione dei report sul peso dell'ictus con i dati relativi alle prestazioni dei percorsi della cura dell'ictus in ogni paese europeo ed una relazione sulla situazione attuale della cura della fase acuta dell'ictus. Inoltre, sono stati discussi il supporto all'Eso e al Safe ed il sostegno ad altre iniziative con l'obiettivo di creare un piano d'azione europeo contro l'ictus per maggio 2018 e per stilare una relazione complessiva sul peso economico dell'ictus entro il 2019.
Il piano d'azione europeo "Stroke" sarà la prosecuzione della dichiarazione di Helsingborg del 2006, che ha fissato obiettivi da raggiungere entro il 2015. Questi obiettivi sono ormai superati e sono adesso disponibili nuove conoscenze e opportunità di trattamenti, ed è possibile quindi dare vita ad iniziative specifiche per far scendere il tasso di mortalità e di disabilità da ictus. Altri argomenti trattati sono stati la necessità di una maggiore consapevolezza della problematica ictus, il maggiore sforzo da compiere nella prevenzione dell'ictus e la necessità di destinare maggiori risorse per la ricerca dell'ictus in generale. Safe ed Eso sono stati incoraggiati a fornire più esempi di buoni percorsi da condividere tra Paese a Paese e sono state poste molte domande sulla possibilità di progetti di alto livello su attività pratiche pilota. Sono risultate evidenti una comunione ed una sovrapposizione d'intenti tra il lavoro di Safe ed Eso e quello della Commissione UE per la Salute, con il comune obiettivo di assicurarsi che la cura dell'ictus sia sostenibile ed efficiente e che sia supportata la resilienza all'interno dei sistemi di assistenza sanitaria (la capacità di ammortizzare il cambiamento, imparare e sviluppare, migliorare la capacità di adattamento ad una situazione in rapida trasformazione). E' stato infine raggiunto un pieno accordo sul fatto che un maggiore impegno per combattere l'ictus apporti un contributo positivo al programma mirato alla salute.
(Wel/ Dire)