(DIRE) Roma, 2 dic. - Donne e uomini, la differenza sta anche nella percezione del dolore. Una questione che "si è rivelata solo negli ultimi venti anni", perché finora gli studi di settore "sono stati riservati a soggetti maschi in giovane età e in buona salute". Eppure le donne sono quelle che soffrono in modo particolare di artrosi e dolore cronico osteoarticolare, e sempre più frequentemente: "Per questo i ricercatori hanno deciso di ripensare la loro strategia di azione".
A spiegarlo è la dottoressa Luisa Gatta, consigliera e coordinatrice della commissione Terapia del dolore dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Omceo) della provincia di Roma e anestesista rianimatore presso l'ospedale di Tivoli.
"Di fatto delle differenze di genere nella percezione del dolore ci sono", nel suo intervento al Corso di aggiornamento dell'Ordine dei medici e degli odontoiatri di Roma, dal titolo 'Il dolore in medicina di genere. Quadri clinici e aspetti farmacologici'. "Le donne sono più sensibili e vulnerabili al dolore e sono numerosi i fattori sia biologici (genetici e fisiologici) che sociali che influiscono su questa differenza". Tra i tanti, ad esempio, va sicuramente citato il cambiamento ormonale legato al ciclo, che rende diversa la sofferenza nell'arco di pochi giorni.
Dovranno quindi cambiare le risposte per una adeguata terapia del dolore? "L'argomento è senza dubbio affascinante. Viste e considerate le differenze genetiche e anche le diverse reazioni alla farmacodinamica, è ipotizzabile che possa esserci una differenziazione tra i farmaci per la terapia del dolore tra uomini e donne", auspica Gatta. A questo proposito, sembra necessaria anche una formazione specifica di medici e professionisti per affrontare le esigenze di pazienti diversi? "Diciamo che per certi tipi di analgesici anche molto comuni come i fans e in particolare l'ibuprofene, sappiamo che l'effetto è molto minore nelle donne rispetto agli uomini. Per questo- conclude- la prescrizione potrebbe essere inutile in alcuni soggetti".
(guarda l'intervista a Gatta)
(Ekp/ Dire)