(DIRE) Roma, 1 dic. - Nel 2015 sono stati trasmessi 12,1 milioni di certificati medici per il settore privato e 6,3 milioni per la pubblica amministrazione; il numero dei certificati di malattia trasmessi rispetto al 2014 presenta un aumento del 4,3% per la pubblica amministrazione e del 4,9% per il settore privato. Il numero dei certificati medici nel 2015 presenta un'elevata stagionalità: è massimo nel primo trimestre dell'anno (circa il 35% nel privato e il 38% nel pubblico) e minimo nel terzo trimestre (circa il 18% nel privato il 14% nel pubblico). Lo riferisce l'Inps.
Confrontando la distribuzione mensile del numero dei certificati di malattia 2015 con quella dell'anno precedente osserviamo, sia nel settore privato che nel settore pubblico, un incremento dei certificati in quasi tutti i mesi dell'anno più accentuato nei primi 4 mesi. Fanno eccezione i mesi di maggio, giugno, settembre e soprattutto dicembre in cui si registra una forte diminuzione.
Passando ad analizzare il numero complessivo di eventi malattia per l'anno 2015, pari rispettivamente a 8,9 milioni nel settore privato e 5,0 milioni nella pubblica amministrazione, si osserva che, con riferimento alla durata dell'evento, in entrambi i comparti la classe con maggior frequenza è quella da 2 a 3 giorni con il 32,1% per il settore privato e il 36,5% per la pubblica amministrazione. Nel comparto privato l'88,2% della distribuzione è concentrata nelle prime cinque classi di durata della malattia (fino a 15 giorni), contro il 92,9% del comparto pubblico.
Nel complesso, comparto pubblico e privato, la distribuzione dei certificati di malattia a livello territoriale evidenzia che, nel 2015, il Nord-ovest è l'area geografica che con il 28,3% presenta il maggior numero di certificati medici.
Con riferimento alla distribuzione regionale per il settore privato, in Lombardia si concentra la maggior parte dei certificati medici del 2015, con 2,6 milioni di certificati pari al 21,4%, seguita dal Lazio (11,2%); per la pubblica amministrazione invece, al primo posto abbiamo il Lazio con il 13,7% e la Sicilia con il 12,3%, e a seguire Lombardia (11,5%) e Campania (10,9%).
(Wel/ Dire)